Ultimo aggiornamento il 15 Luglio 2024 by Giordana Bellante
Il 23 settembre rappresenterà una tappa cruciale nel processo relativo all’omicidio di Giulia Cecchettin, con Filippo Turetta che comparirà davanti alla giustizia nell’ambito del processo in corte d’Assise.
L’INIZIO DEL PROCESSO
La scelta di rinunciare all’udienza preliminare davanti al Gup e di presentarsi direttamente al processo è stata presa da Turetta, in accordo con il suo difensore Giovanni Caruso, come parte di un percorso di maturazione personale e nel nome della celerità e dell’interesse generale.
DECISIONI LEGALI
Il processo sarà presieduto dal giudice Stefano Manduzio e la difesa ha deciso di non richiedere al momento la perizia psichiatrica, salvo eventuali sviluppi nel corso dell’iter processuale.
LE ACCUSE E I DETTAGLI AGGIUNTIVI
La vicenda si arricchisce di dettagli inquietanti come la presunta premeditazione del delitto, evidenziata dalla scoperta di un kit per l’omicidio nella macchina di Turetta la sera dei fatti.
LE ACCUSE E LE CONSEGUENZE
Il Pubblico Ministero Andrea Petroni ha formulato pesanti accuse contro Turetta, che in caso di condanna potrebbero portare all’ergastolo per omicidio volontario, aggravato da varie circostanze, tra cui la premeditazione e la crudeltà.
IL PROCESSO E LE IMPLICAZIONI
Il processo in aula ripercorrerà una vicenda drammatica che ha scosso l’opinione pubblica durante la fuga di Turetta, sottolineando la gravità dei femminicidi e suscitando solidarietà per la famiglia Cecchettin.
Filippo Turetta versa attualmente nel carcere di Montorio a Verona, in attesa dell’esito del processo che getta luce su una tragedia che ha segnato profondamente l’opinione pubblica italiana.