Ultimo aggiornamento il 4 Giugno 2024 by Luisa Pizzardi
Contesto: La sostituta procuratrice generale di Milano, Daniela Meliota, ha richiesto la conferma delle condanne nel processo d’appello con rito abbreviato che ruota intorno alla sparatoria avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via di Tocqueville, nei pressi di corso Como, zona nota per la movida milanese. ‘evento ha visto il coinvolgimento di due senegalesi rimasti feriti.
La richiesta di conferma delle condanne
Larichiesta della sostituta pg Daniela Meliota mira a confermare le condanne per otto individui, tra cui il trapper Baby Gang, al secolo Zaccaria Mouhib, di 22 anni, attualmente in carcere e con una condanna a 5 anni e 2 mesi di reclusione. La richiesta riguarda anche l’altro trapper, Simba La Rue, e altri sei componenti della loro crew, tra cui Faye Ndiaga, colui che ha materialmente gambizzato i due giovani senegalesi.
giudici di primo grado avevano già confermato l’impianto accusatorio dell’inchiesta, condotta da Polizia e Carabinieri sotto la guida del pm Francesca Crupi. Tutte le imputazioni sono state riconosciute, dalla rapina alla rissa, dalle lesioni gravi alla detenzione di arma clandestina. Tuttavia, la difesa aveva sollevato dubbi sulla validità del reato più grave, la rapina, legata al furto di un marsupio appartenente ai due senegalesi, che erano stati colpiti con calci e pugni e contro i quali erano stati sparati tre colpi di pistola alle gambe.
Anche in appello, di fronte ai giudici della terza penale, i legali Niccolò Vecchioni, Jacopo Cappetta e Giosuè Naso hanno impugnato la contestazione di rapina. Secondo l’avvocato Vecchioni, il gruppo aveva portato una pistola quella notte perché era in corso da mesi una faida con un altro gruppo. Simba era stato quasi ucciso nel giugno 2022 e tutti si sentivano dei bersagli. Pertanto, l’avvocato ha sostenuto che quelle azioni erano un tentativo di difesa, non una rapina.
La sentenza è attesa per il 9 luglio.
La scarcerazione di Simba La Rue
Nel frattempo, Simba La Rue, ossia Mohamed Lamine Saida, noto trapper 21enne amico di Baby Gang, è stato rilasciato dal carcere ed è tornato ad essere sottoposto alla sola misura cautelare dell’obbligo di dimora. Questa decisione è stata presa dal Tribunale del Riesame di Milano, accogliendo l’istanza del suo difensore, l’avvocato Niccolò Vecchioni.
Ad aprile, la Corte d’Appello di Milano aveva aggravato la misura cautelare con il carcere per il giovane, a seguito di un incidente al kartodromo di Rozzano, nel Milanese, dove aveva perso il controllo di una vettura e si era schiantato contro un palo, per poi darsi alla fuga. Da fine marzo, il trapper era già tornato ai domiciliari per violazioni delle prescrizioni orarie.
giudici avevano sottolineato nel provvedimento di carcerazione “reiterate violazioni” gravi e una “totale incapacità di autocontrollo dell’imputato”, già condannato in primo grado a 6 anni e 4 mesi nel processo con al centro la sparatoria vicino a corso Como, avvenuta nel luglio di due anni fa, e a 4 anni in un altro procedimento sulla cosiddetta “faida tra trapper”.