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Processo Grillo Jr.: Audizione vittima protetta svela dettagli inquietanti

Processo a Ciro Grillo: la testimonianza protetta della vittima

Un drappo nero sarà posto per proteggere la presunta vittima di violenza sessuale di gruppo durante il suo controesame nel processo a Ciro Grillo e ai suoi tre amici genovesi. La richiesta di audizione protetta è stata presentata dalla sua avvocata, Giulia Bongiorno, a causa delle delicate condizioni psicologiche della giovane. I giudici hanno accettato la richiesta, ma le domande non saranno filtrate dal presidente del Tribunale, Marco Contu, ma verranno poste direttamente dai legali della difesa.

Inizialmente, si era pensato di rendere l’audizione meno traumatica facendo passare le domande scritte dei difensori al presidente Contu, che le avrebbe poi lette alla testimone. Tuttavia, è stata scelta la mediazione di utilizzare un drappo nero per proteggere la ragazza, evitando così che le sue reazioni siano visibili e impedendo sguardi diretti tra lei e gli avvocati degli imputati.

La decisione dei giudici

La decisione di utilizzare un drappo nero per proteggere la testimone è stata presa dai giudici in accordo con le parti coinvolte nel processo. La richiesta di audizione protetta è stata motivata dalle condizioni psicologiche particolarmente delicate della giovane. La sua avvocata, Giulia Bongiorno, ha presentato la richiesta per garantire il benessere della sua assistita durante il controesame.

La testimonianza protetta è un mezzo per proteggere la vittima e garantire che possa esprimersi liberamente senza sentirsi intimidita o influenzata dagli sguardi degli imputati o dei loro avvocati. Questa decisione è stata presa per garantire un processo equo e giusto per tutte le parti coinvolte.

Il processo a Ciro Grillo e ai suoi amici

Il processo a Ciro Grillo e ai suoi tre amici genovesi, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, riguarda l’accusa di stupro. La procura contesta loro di aver commesso violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa italo-norvegese. Il processo si sta svolgendo a porte chiuse nel Tribunale di Tempio Pausania.

La testimonianza della presunta vittima è un momento cruciale nel processo, in cui verranno esaminati i fatti e le circostanze dell’evento. La decisione di utilizzare un drappo nero per proteggere la testimone durante il suo controesame è stata presa per garantire la sua sicurezza e il suo benessere psicologico.

La protezione con il drappo nero permetterà alla testimone di esprimersi senza sentirsi intimidita e garantirà un ambiente sicuro per la sua testimonianza.

Redazione

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