Ultimo aggiornamento il 30 Dicembre 2023 by Redazione
Pietro Genovese accusato di evasione: il processo per il ventenne condannato per omicidio stradale
Pietro Genovese, il ventenne condannato in via definitiva a cinque anni e quattro mesi di carcere per l’omicidio stradale di Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli, le 16enni romane travolte e uccise la sera del 22 dicembre del 2019 su corso Francia, è stato citato in giudizio per l’accusa di evasione. La notizia, riportata dal Corriere della Sera, riguarda un episodio avvenuto il 16 gennaio del 2021, quando Genovese si trovava agli arresti domiciliari.
Il controllo di rito e l’accusa di evasione
In quella giornata, i carabinieri della compagnia Parioli si sono recati sotto casa della famiglia di Genovese, situata nel quartiere Trieste, per effettuare un controllo di routine. Nonostante abbiano citofonato più volte, non hanno ottenuto risposta. Nonostante i militari avessero il telefono cellulare dell’indagato, non hanno cercato di contattarlo e dalle telecamere di sorveglianza del palazzo non risulta che Genovese sia uscito di casa. La mancata risposta al citofono ha portato all’accusa di evasione e il pm Roberto Felici ha richiesto l’apertura di un processo per il ventenne.
La difesa di Genovese e la citazione in giudizio
La difesa di Pietro Genovese ha sostenuto che il giovane non ha mai ricevuto la visita dei carabinieri quel giorno e che non è mai stato informato del controllo. Secondo l’avvocato difensore, non è stata rispettata la procedura corretta per effettuare il controllo e quindi l’accusa di evasione è infondata. Tuttavia, il pm ha sostenuto che i carabinieri hanno seguito la procedura corretta e che Genovese aveva l’obbligo di rispondere al citofono durante gli arresti domiciliari. Il processo per l’accusa di evasione è attualmente in corso e si attende la decisione della corte.
Secondo l’articolo del Corriere della Sera, la citazione in giudizio per l’accusa di evasione rappresenta un ulteriore sviluppo nella vicenda di Pietro Genovese, già condannato per l’omicidio stradale delle due giovani ragazze. La sua difesa sostiene che si tratta di un errore e che Genovese non ha mai cercato di evadere dagli arresti domiciliari. La decisione finale spetterà alla corte, che dovrà valutare le prove presentate dalle parti coinvolte.
