Ultimo aggiornamento il 25 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi
L’ex senatore e presidente della Regione Liguria, Sandro Biasotti, si presenta oggi in aula per il suo processo riguardante accuse di falso in bilancio. In un clima di tensione e attesa, Biasotti ha confermato la sua ferma convinzione di essere innocente e ha deciso di non accettare un accordo di patteggiamento, nonostante le pressioni. Riferimenti a situazioni simili, come quella di Giovanni Toti, sono emersi nella sua difesa, evocando il lungo iter di un processo penale e le sue implicazioni.
La posizione di Biasotti: innocente e determinato
Rifiuto del patteggiamento
Biasotti ha ribadito la sua posizione in un chiarimento, dichiarando: “Io sono convinto della mia innocenza e lo dimostrerò in aula. Per questo, lo ribadisco, non patteggio.” Questa dichiarazione evidenzia la determinazione dell’ex politico ad affrontare il processo senza compromessi, in contrasto con l’atteggiamento di altri soggetti coinvolti nel medesimo caso che hanno scelto di accettare il patteggiamento.
Contesto delle accuse
Quasi un anno fa, la procura aveva presentato a Biasotti l’opzione di un patteggiamento. L’ex senatore, assistito dai legali Maurizio Mascia e Gennaro Velle, ha respinto l’offerta in virtù della sua convinzione di non avere alcuna responsabilità nei fatti contestati. Biasotti ha richiamato alla memoria un blitz della Guardia di Finanza avvenuto circa cinque anni fa presso le sue concessionarie, in cui venne accusato di frodi carosello e di evasione fiscale, per un ammontare di circa 10 milioni di euro.
Il lungo iter giudiziario e le nuove dinamiche del caso
Indagini e cambiamenti in aula
Dopo indagini protrattesi a lungo, Biasotti ha affermato che il pubblico ministero ha dovuto rilevare la sua totale estraneità rispetto alle frodi fiscali, così come alla sua società, Biasotti Group. Questo ha comportato un’evoluzione nel procedimento, culminata con la recente decisione del pubblico ministero di derubricare le accuse di falso in bilancio a un fatto di lieve entità. A seguito di tale cambiamento, è stato proposto un patteggiamento, accettato da altri coinvolti, ma non da Biasotti, il quale ha sottolineato il suo lungo percorso professionale e politico, ritenendo immacolata la sua carriera.
Riflessione sulla carriera
Biasotti ha fortemente enfatizzato i suoi oltre 50 anni nel settore imprenditoriale e 20 anni di carriera politica, affermando che la sua reputazione e integrità non possono essere compromesse da quanto accaduto. Anche in considerazione delle manovre adottate dalla procura, Biasotti ha dichiarato di non voler giungere a un accordo che potrebbe comportare il riconoscimento della colpevolezza, anche di fronte a un processo che potrebbe allungarsi nel tempo.
Lo stato attuale del processo
Rimando dell’udienza
Il processo si è svolto con tensioni evidenti nell’aula del tribunale, dove Biasotti ha esposto la sua difesa. L’udienza è stata rinviata al prossimo 11 ottobre, quando verrà ulteriormente trattato il caso. Durante questo periodo, Biasotti continuerà a preparare la sua linea difensiva, convinto che la verità e la sua innocenza emergeranno nel corso del dibattimento.
Prospettive future
L’affermazione della propria innocenza in un caso di portata mediatica come questo è cruciale, non solo per Biasotti ma anche per il pubblico, che resta in attesa di sviluppi. La decisione di non optare per il patteggiamento potrebbe riflettersi sulle prossime udienze e sull’eventuale linea difensiva presentata dai legali di Biasotti. Resta da vedere come evolveranno gli eventi mentre il pubblico e la magistratura seguono con attenzione i progressi del caso.