Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione
Rinviati a giudizio i tre indagati per l’omicidio dell’architetto Walter Albi
Il Gup del Tribunale di Pescara, Francesco Marino, ha deciso di rinviare a giudizio i tre indagati per l’omicidio dell’architetto pescarese Walter Albi e per il ferimento dell’ex calciatore Luca Cavallito. L’agguato è avvenuto il primo agosto 2022 sulla Strada Parco a Pescara. I tre indagati, Cosimo Nobile (presunto autore), Maurizio Longo (presunto fiancheggiatore) e Natale Ursino (presunto mandante), non potranno beneficiare di riti alternativi. La prima udienza in Corte d’Assise a Chieti è stata fissata per il prossimo 29 marzo.
Un impianto accusatorio solido
Il processo si basa su un impianto accusatorio solido, che comprende non solo materiale probatorio, ma anche le rivelazioni di Luca Cavallito, sopravvissuto all’agguato. Nel pomeriggio del primo agosto 2022, un uomo con un casco in testa e armato di pistola ha attaccato Albi e Cavallito seduti al Bar del Parco. Albi è stato ucciso, mentre Cavallito è rimasto gravemente ferito. Dalle indagini è emerso che l’agguato sarebbe stato ordinato da Natale Ursino, membro di una famiglia calabrese legata alla ‘Ndrangheta. Il movente sarebbe stato un mancato impegno nel trasporto di una grande quantità di cocaina dal Sud America via mare. La pistola utilizzata nell’agguato sarebbe stata rubata da una guardia giurata durante una rapina al Centro Agrolimentare di Cepagatti.
Le dichiarazioni dei legali degli indagati
Durante l’udienza, i legali degli indagati hanno presentato le loro richieste. L’avvocato Massimo Galasso, difensore di Cosimo Nobile, ha chiesto il non luogo a procedere per il suo assistito. Ha inoltre dichiarato: “Contiamo di dimostrare l’assoluta estraneità di Nobile dai fatti in Corte d’Assise. Siamo soddisfatti della decisione del Gup di affidare la perizia sulle intercettazioni, come da noi richiesto.” Anche l’avvocato Giancarlo De Marco, difensore di Maurizio Longo, ha espresso fiducia nella sua assoluzione: “Il fatto che non siano state ordinate misure cautelari per il mio assistito dimostra il suo non coinvolgimento in questa vicenda. Siamo certi di ottenere l’assoluzione in Corte d’Assise.”
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