“Processo per tortura: dieci agenti penitenziari sotto accusa”

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Morte in carcere

Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione

Chiesta il rinvio a giudizio per dieci agenti di polizia penitenziaria

La Procura di Reggio Emilia, rappresentata dalla pm Maria Rita Pantani, ha richiesto il rinvio a giudizio per dieci agenti di polizia penitenziaria. Gli agenti sono accusati di vari reati, tra cui tortura, lesioni e falso. L’udienza preliminare è stata fissata per il 14 marzo e sarà presieduta dalla Gup Silvia Guareschi.

Accuse di tortura e lesioni

L’indagine si riferisce a un episodio avvenuto il 3 aprile 2023, durante il quale otto agenti sono accusati di tortura e lesioni nei confronti di un detenuto tunisino. Secondo l’accusa, i poliziotti avrebbero incappucciato il detenuto con una federa stretta al collo, lo avrebbero picchiato con calci e pugni, anche quando era a terra, e lo avrebbero calpestato. In una seconda fase del pestaggio, il detenuto sarebbe stato portato in cella, nuovamente picchiato e lasciato nudo dalla cintola in giù per oltre un’ora, nonostante avesse riportato ferite e stesse sanguinando.

Misure interdittive e accuse di falsità ideologica

A luglio, il Gip Luca Ramponi ha disposto dieci misure interdittive nei confronti dei poliziotti coinvolti, definendo il loro comportamento “brutale, feroce e assolutamente sproporzionato”. Attualmente, otto di loro sono sottoposti a misura cautelare. Tre agenti, due viceispettori e un assistente capo, sono inoltre accusati di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. Secondo l’accusa, avrebbero attestato circostanze false nelle relazioni di servizio al fine di ottenere l’impunità. Le indagini sono state supportate anche dalle immagini delle telecamere interne al carcere.

Fonte: ANSA

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