Ultimo aggiornamento il 4 Giugno 2024 by Giordana Bellante
Contesto: ‘inchiesta sulla violenza sessuale di gruppo ai danni di una tredicenne a Catania prosegue con l’avvio del processo contro cinque egiziani maggiorenni, arrestati dai Carabinieri lo scorso 30 gennaio. La brutale aggressione si è verificata nei bagni pubblici della Villa Bellini e ha visto coinvolti anche due minorenni, attualmente indagati e detenuti.
Prima Parte: Il processo ai cinque egiziani maggiorenni
Sottotitolo: ‘udienza fissata per il 24 settembre
Il Giudice per le Indagini Preliminari ha accolto la richiesta di giudizio immediato avanzata dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dalla sostituto Anna Trinchillo, disponendo il processo per i cinque egiziani maggiorenni accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di una tredicenne. La prima udienza del processo è stata fissata per il prossimo 24 settembre davanti la seconda sezione penale del Tribunale di Catania.
Quattro degli imputati si trovano attualmente in carcere, mentre un quinto, che ha collaborato alle indagini fornendo elementi utili per l’identificazione degli altri aggressori, è agli arresti domiciliari.
Seconda Parte: Le indagini sui due minorenni e le testimonianze chiave
Sottotitolo: Determinanti le dichiarazioni della vittima e del fidanzato
Oltre ai cinque egiziani maggiorenni, sono indagati e detenuti altri due egiziani non maggiorenni, accusati di aver partecipato alla violenza sessuale di gruppo. La loro posizione è attualmente al vaglio della Procura per i Minorenni di Catania, diretta da Carla Santocono, che sta conducendo un’inchiesta parallela a quella dei maggiorenni.
Le indagini hanno potuto contare sulle fondamentali testimonianze della vittima e del suo fidanzato 17enne, presente al momento dell’aggressione. Entrambi hanno denunciato la violenza e successivamente riconosciuto gli aggressori, fornendo agli inquirenti elementi chiave per l’identificazione e l’arresto dei responsabili.
Le dichiarazioni della coppia sono state acquisite durante un incidente probatorio che si è svolto davanti ai due GIP, distrettuale e per i minorenni. Tale atto è stato acquisito agli atti dei due procedimenti e sarà riversato direttamente nel fascicolo del processo, costituendo un elemento di prova fondamentale per l’accusa.
Nel corso del processo, sarà compito della Procura dimostrare la colpevolezza dei cinque egiziani maggiorenni e dei due minorenni, mentre la difesa cercherà di tutelare i diritti degli imputati, garantendo loro un equo processo. La comunità catanese attende ora l’esito del processo, confidando nella giustizia e nella tutela delle vittime di reati così gravi e violenti.