Procida in prima linea contro la zanzara tigre: un progetto innovativo per liberare l’isola

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Procida in prima linea contro la zanzara tigre: un progetto innovativo per liberare l’isola - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 13 Settembre 2024 by Giordana Bellante

Procida, una delle perle del Golfo di Napoli, ha avviato un ambizioso progetto per combattere la proliferazione della zanzara tigre, un’invasione costante che affligge l’isola dal 2000. Grazie a un’iniziativa sinergica tra ricercatori universitari e cittadini-scienziati, Procida si sta trasformando in un laboratorio a cielo aperto per testare metodologie di controllo ecologico di questa temuta specie. Si punta a ridurre sensibilmente la presenza di Aedes albopictus, favorendo una convivenza più serena per i residenti e i turisti, e magari abbandonando l’uso degli insetticidi chimici.

Il problema delle zanzare tigre a Procida

Un’invasione silenziosa

L’arrivo della zanzara tigre a Procida ha segnato una vera e propria svolta ecologica sull’isola. Prima del 2000, i residenti non avevano memoria di punture di insetti, ma con l’introduzione di Aedes albopictus, le cose sono drasticamente cambiate. Questo insetto, originario delle regioni tropicali, ha trovato in Procida un habitat ideale per prosperare, ai danni delle specie locali. Le punture, in particolare alle caviglie, sono diventate una triste normalità per gli abitanti dell’isola. Tuttavia, il progetto attuale non solo pone fine a un’era di fastidi, ma rappresenta anche un’opportunità per migliorare la qualità della vita di chi vive sull’isola.

Approccio “green” e innovativo

La lotta contro la zanzara tigre non si basa su metodi tradizionali come l’uso di insetticidi, ma su un innovativo approccio ecologico che utilizza maschi di zanzara sterili. Questi maschi, irraggiati in modo da non poter più riprodursi, vengono liberati nell’ambiente per accoppiarsi con femmine fertili. Sebbene le progenie non possano quindi svilupparsi, questa strategia si propone di ridurre progressivamente la popolazione di zanzare. Marco Salvemini, professore associato di genetica all’Università degli Studi di Napoli Federico II, spiega come il progetto ‘StopTigre’ stia già mostrando risultati tangibili: “la riduzione del 50% nel numero di zanzare nelle zone di intervento ha un impatto significativo sulla vita quotidiana degli abitanti.”

La sinergia tra scienza e comunità

La partecipazione attiva dei cittadini

Un aspetto fondamentale di questo progetto è la partecipazione attiva della comunità locale. I cittadini di Procida non sono solo spettatori; sono stati coinvolti in ogni fase dell’iniziativa, dall’identificazione delle aree più critiche al rilascio degli insetti sterili. Salvemini sottolinea che “senza il supporto della popolazione locale, sarebbe impensabile realizzare un programma di controllo così complesso.” Sono stati coinvolti circa 300 famiglie, che hanno contribuito a liberare i maschi sterili nei loro giardini seguendo istruzioni precise, con successivo monitoraggio via foto e video.

Coinvolgimento e formazione

Durante i primi due anni del progetto, i cittadini hanno acquisito competenze specifiche nella raccolta dei dati e nella gestione delle informazioni relative alla proliferazione delle zanzare. Questo non solo ha aiutato gli scienziati a comprendere meglio la stagionalità e i picchi di densità dell’insetto, ma ha anche creato un senso di comunità e responsabilità condivisa. L’innovazione risiede proprio in questo approccio partecipativo, che permette di coinvolgere attivamente la comunità nella risoluzione di un problema che li affligge quotidianamente.

Prospettive future e sostenibilità economica

Riproduzione dell’approccio in altre isole

Il successo dell’operazione a Procida potrebbe aprire la strada a iniziative simili in altre isole dell’arcipelago campano, come Capri e Ischia. La logica è quella di testare l’applicabilità della metodica in contesti differenti, affinando sempre più la strategia di lotta alla zanzara tigre. La densità delle zanzare rende questa una sfida complessa, ma i risultati iniziali potrebbero fare da apripista per un’applicazione su scala più ampia.

Investimenti per un futuro sostenibile

In termini di sostenibilità economica, il progetto richiede investimenti significativi, stimati intorno ai 500mila euro per un esperimento di ampia portata sull’intera isola. Salvemini è fiducioso che, superando eventuali limiti produttivi, si possano creare opportunità lavorative per i giovani dell’isola nel settore della ricerca e della gestione ambientale. “L’idea è di avviare una start-up che possa garantire un futuro professionale ai ragazzi che hanno dedicato tempo e impegno al progetto, trasformando un problema di salute pubblica in un’opportunità di crescita locale.”

Procida si è quindi mossa all’avanguardia nella lotta contro la zanzara tigre, dimostrando che l’innovazione, la scienza e la partecipazione comunitaria possono lavorare insieme per un futuro migliore.

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