Proposta di prescrizione diretta in sede da Salutequità: il Barone (Favo) offre un'interessante soluzione - avvisatore.it
Durante il primo Summit di Salutequità, il presidente di Salutequità, Tonino Aceti, ha presentato una proposta innovativa per migliorare l’accesso alle cure mediche. Questa proposta, che ha suscitato grande interesse tra i pazienti oncologici, potrebbe semplificare notevolmente il percorso di cura per chi si trova ad affrontare una malattia grave.
Secondo la proposta di Aceti, il medico che prescrive un’analisi, un accertamento o un ricovero potrebbe farlo direttamente in sede di prescrizione, evitando al paziente di dover affrontare una serie di step che spesso allungano i tempi di accesso alle prestazioni e alle cure necessarie. Questo approccio potrebbe ridurre notevolmente i tempi di attesa e garantire un accesso più rapido alle cure.
Le parole di Antonella Barone, rappresentante della Favo – Federazione Italiana Associazioni Volontariato In Oncologia, riflettono l’entusiasmo e l’apprezzamento delle associazioni di volontariato per questa proposta. Secondo Barone, questa iniziativa potrebbe rappresentare un importante passo avanti verso l’equità di accesso alle cure per i pazienti oncologici.
“Noi pazienti oncologici abbiamo trovato particolarmente interessante la proposta fatta dal presidente di Salutequità Tonino Aceti. Questa iniziativa potrebbe suggerire al medico di prescrivere direttamente le prestazioni e le cure necessarie, evitando al paziente di dover affrontare una serie di step che spesso allungano i tempi di accesso alla cura.”
La proposta presentata da Salutequità durante il primo Summit rappresenta un importante passo avanti per migliorare l’accesso alle cure mediche. L’idea di far prescrivere direttamente dal medico le prestazioni e le cure necessarie potrebbe ridurre notevolmente i tempi di attesa e garantire un accesso più rapido alle cure. Le reazioni positive delle associazioni di volontariato in oncologia dimostrano l’importanza di questa iniziativa per i pazienti che affrontano una malattia grave. Speriamo che questa proposta venga presa in considerazione e che possa contribuire a rendere il Servizio sanitario nazionale più efficiente ed equo per tutti i pazienti.
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