Protesta ambientalista contro la pista di bob a Cortina - avvisatore.it
Cento persone provenienti da varie vallate alpine hanno svolto un presidio simbolico davanti al sito della futura pista da bob per le Olimpiadi invernali 2026 a Cortina. Lo striscione principale esprimeva il rifiuto delle “Olimpiadi del cemento”, sottolineando le preoccupazioni dei manifestanti.
Il 19 febbraio è stata la data ufficiale di consegna del cantiere alla società Pizzarotti di Parma, vincitrice dell’appalto per la costruzione della pista da bob per un importo di 81 milioni di euro, che saliranno a 120 considerando le spese accessorie. Nonostante le polemiche, il progetto inizia con una precisa tempistica: la fase strutturale deve essere completata entro marzo 2025, un anno prima del previsto, per consentire il pre-collaudo della pista.
I manifestanti provenienti da diverse regioni, tra cui la Val Pusteria, il Tirolo, Venezia e Milano, si sono riuniti per esprimere la loro opposizione agli impianti ritenuti dannosi per l’ambiente. In particolare, la preoccupazione principale riguarda il taglio di circa 400 larici per fare spazio al cantiere, la maggior parte dei quali non secolari.
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