Protesta dei sostituti taxi a Roma: esclusi dal bando per nuove licenze da 73.000 euro - Occhioche.it
La situazione dei lavoratori sostituti alla guida dei taxi a Roma si complica ulteriormente con l’imminente pubblicazione del bando per l’assegnazione di 1.000 nuove licenze. Queste licenze, dal costo proibitivo di circa 73.000 euro ciascuna, rischiano di escludere numerosi professionisti capaci ma in difficoltà economica. Da anni i sostituti attendono un’opportunità concreta, ma le promesse rimangono disattese, alimentando il malcontento e spingendoli a scendere in piazza per farsi sentire.
Il Comune di Roma ha previsto un bando per l’assegnazione di 1.000 nuove licenze taxi, una misura che, a primo impatto, potrebbe sembrare un passo avanti per il settore. Tuttavia, il costo esorbitante di 73.000 euro per ogni licenza solleva preoccupazioni significative. Questo prezzo elevato rappresenta un ostacolo per molti sostituti, che da anni operano nel settore in modalità precaria e che potrebbero avere tutti i requisiti necessari, ma non la disponibilità economica per partecipare.
In questo contesto, il bando assume connotati di esclusione sociale, creando una barriera che va a colpire in modo specifico i lavoratori più vulnerabili. Questi professionisti, che compongono una parte importante del panorama del trasporto pubblico romano, si trovano ora di fronte a una realtà che potrebbe precludere loro l’accesso a una licenza e quindi a un futuro lavorativo stabile. Anche se la misura potrebbe indicare un impegno dell’amministrazione nel potenziare il servizio di trasporto pubblico, non offre soluzioni reali a chi, per decenni, ha atteso con pazienza una risposta alle proprie aspettative.
Un gruppo di lavoratori sostituti alla guida dei taxi ha già manifestato la propria insoddisfazione, ricordando che da molto tempo attendono l’assegnazione di licenze in modo equo. Durante l’inaugurazione della spiaggia Tiberis, il sindaco ROBERTO GUALTIERI aveva promesso loro un incontro che, ad oggi, non si è mai concretizzato. La mancanza di un dialogo effettivo con l’amministrazione ha alimentato il senso di frustrazione, e il presidente del comitato “Massimo Marziale” ha chiarito che, nonostante solleciti e richieste formali, ogni tentativo di ottenere un confronto non ha ricevuto risposte.
I sostituti percepiscono questo silenzio come una mancanza di rispetto e opportunità, aggravata dalla imminente attuazione di un bando che sembra premiare solo chi già dispone di sostanze economiche adeguate.
A seguito di queste preoccupazioni, i lavoratori sostituti hanno organizzato una manifestazione per oggi, martedì 30 luglio, dalle 10:30 alle 13:30, in piazza del Campidoglio. Durante la protesta, i partecipanti esprimeranno il loro dissenso nei confronti di un’amministrazione che, a loro avviso, sta attuando politiche discriminatorie nel rilascio delle licenze taxi.
Il presidente del comitato, PAOLO MACIOCI, ha dichiarato che la contestazione verte principalmente sulla decisione di rilasciare licenze a titolo oneroso ai taxi, mentre successivamente sono previsti 2.000 nuove autorizzazioni per i servizi N.C.C. a titolo gratuito. I sostituti vedono in questo approccio una premialità per chi ha operato irregolarmente, creando quindi un contrasto difficile da digerire per chi lavora nel rispetto delle norme.
Le osservazioni rivolte all’amministrazione non si limitano solo ai costi delle licenze taxi. Già durante una seduta della commissione mobilità, l’assessore EUGENIO PATANÈ aveva evidenziato il problema delle autorizzazioni N.C.C. provenienti da fuori Roma, delineando la necessità di “mettere ordine” nel settore. Tuttavia, questo richiamo all’ordine appare contraddittorio per i sostituti, che si trovano a fronteggiare nuove licenze rilasciate senza spese, concedendo vantaggi a chi ha operato al di fuori delle regole.
Malgrado le promesse di creare canali preferenziali di accesso al credito per i sostituti alla guida dei taxi, rimane incerto come e quando tali misure si concretizzeranno. Questo scenario genera un clima di confusione e insoddisfazione, spingendo i lavoratori a rivendicare una maggiore attenzione e un dialogo effettivo con le istituzioni comunali. La protesta di oggi rappresenta quindi non solo una richiesta di ascolto, ma un grido di allerta per un sistema che rischia di escludere le categorie più fragili.
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