Protesta del collettivo universitario Liberi Saperi Critici (Lisc) a Ca’ Foscari di Venezia: richiesta di interruzione dei rapporti con Israele e occupazione del cortile

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Protesta del collettivo universitario Liberi Saperi Critici (Lisc) a Ca' Foscari di Venezia: richiesta di interruzione dei rapporti con Israele e occupazione del cortile - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 13 Maggio 2024 by Francesca Monti


Nella mattinata di oggi, un gruppo di studenti appartenenti al collettivo universitario Liberi Saperi Critici ha tentato di interrompere la seduta del pre-Senato dell’università Ca’ Foscari di Venezia. La motivazione alla base della protesta è la richiesta di interruzione dei rapporti tra l’ateneo veneziano e Israele.

La protesta e la richiesta di interruzione dei rapporti con Israele

La protesta durante la seduta del pre-Senato

Durante la seduta del pre-Senato, gli studenti del Lisc hanno provato a fare irruzione per esporre le loro ragioni e richiedere all’università di interrompere i rapporti con Israele. Questa richiesta nasce dalla volontà di non vedere il proprio percorso di studi legato a situazioni di guerra e distruzione.

La posizione del collettivo contro la guerra e la distruzione

Il collettivo ha ribadito con fermezza la propria posizione, affermando che “non possiamo più accettare che il nostro studio venga messo a servizio della distruzione e della guerra”. La protesta è stata quindi un atto di denuncia e di presa di posizione da parte degli studenti, che hanno voluto esprimere il loro dissenso nei confronti di una situazione che li riguarda da vicino.

‘occupazione del cortile e la risposta del pro rettore Antonio Marcomini

La decisione di piantare tende nel cortile

Dopo aver tentato di interrompere la seduta del pre-Senato, gli studenti del Lisc hanno deciso di proseguire la loro protesta occupando il cortile della sede centrale di Ca’ Foscari. Qui, hanno annunciato di voler piantare delle tende per rimanere sul posto e continuare a far sentire la loro voce.

La risposta di Marcomini: “Non siamo il ministero degli esteri”

A rispondere alla richiesta degli studenti è stato il pro rettore Antonio Marcomini, il quale ha specificato che “non siamo il ministero degli esteri”. Questa affermazione sottolinea come l’università non abbia la possibilità di intervenire direttamente su questioni di politica estera, ma possa comunque riflettere sulle proprie collaborazioni e sulle ricadute che queste possono avere.

La protesta del collettivo universitario Liberi Saperi Critici ha quindi messo in luce un tema delicato e attuale, suscitando una riflessione all’interno dell’ateneo veneziano e richiedendo un’attenzione particolare da parte delle istituzioni accademiche.

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