Protesta di Extinction Rebellion a Torino: Occupato il grattacielo di Intesa Sanpaolo prima del G7

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Protesta di Extinction Rebellion a Torino: Occupato il grattacielo di Intesa Sanpaolo prima del G7 - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 27 Aprile 2024 by Giordana Bellante

Un gruppo di attivisti di Extinction Rebellion ha occupato l’atrio del grattacielo di Intesa Sanpaolo a Torino, a un giorno dall’inizio del G7 in programma a Venaria Reale. La protesta è stata organizzata per contestare l’appuntamento del G7 e per denunciare gli investimenti fossili di Intesa Sanpaolo e il sostegno dei governi del G7 al consumo di gas e petrolio.

“Sette Governi decidono, mentre il mondo brucia”

Due persone assicurate con corde e imbrago hanno appeso uno striscione rosso tra i due tiranti del grattacielo con la scritta “Sette Governi decidono, mentre il mondo brucia”. Altre persone si sono arrampicate sui tiranti esterni, mentre altre ancora si sono incatenate tra loro bloccando l’ingresso. Nello spiazzo antistante è stata posta una grande Terra in fiamme per denunciare gli investimenti fossili di Intesa Sanpaolo e il sostegno dei governi del G7 al consumo di gas e petrolio.

“Governi e ministri normalizzano la crisi ecoclimatica”

Secondo gli attivisti di Extinction Rebellion, i governi e i ministri stanno normalizzando la crisi ecoclimatica, trasformandola in un rumore di fondo, un problema tra altri mille. “Chi governa questo paese e chi finanzia nuovi progetti legati ai combustibili fossili è nudo di fronte alla crisi ecoclimatica”, concludono gli attivisti nella loro nota.

La protesta di Extinction Rebellion a Torino è solo l’ultima di una serie di azioni organizzate dal movimento in tutto il mondo per denunciare la mancanza di azioni concrete da parte dei governi per contrastare la crisi ecoclimatica. Extinction Rebellion chiede ai governi di dichiarare un’emergenza climatica e di adottare misure immediate per ridurre le emissioni di gas serra e prevenire la distruzione dell’ecosistema.

La scelta di occupare il grattacielo di Intesa Sanpaolo non è casuale. Secondo gli attivisti, la banca italiana è uno dei maggiori finanziatori di progetti legati ai combustibili fossili in Europa, con investimenti per oltre 33 miliardi di euro negli ultimi cinque anni. Intesa Sanpaolo è anche uno dei principali sponsor del G7, un appuntamento che secondo Extinction Rebellion rappresenta l’ennesima occasione persa per affrontare seriamente la crisi ecoclimatica.

” governi del G7 continuano a sostenere il consumo di gas”

Nella nota diffusa dagli attivisti, Extinction Rebellion denuncia come i governi del G7 abbiano scelto di continuare a sostenere il consumo di gas, ampliando il divario tra gli obiettivi politici e gli obiettivi basati sulle conoscenze scientifiche. Secondo il movimento, la scelta di investire nel gas è incompatibile con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima, che prevede la riduzione delle emissioni di gas serra per limitare l’aumento della temperatura globale entro 1,5 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali.

La protesta di Extinction Rebellion a Torino si inserisce nel più ampio contesto delle mobilitazioni globali per il clima, che negli ultimi anni hanno coinvolto milioni di persone in tutto il mondo. Il movimento chiede ai governi di adottare misure immediate per contrastare la crisi ecoclimatica, a partire dalla riduzione delle emissioni di gas serra, la transizione verso fonti di energia rinnovabile e la tutela degli ecosistemi.

“Chi governa questo paese e chi finanzia nuovi progetti legati ai combustibili fossili è nudo di fronte alla crisi ecoclimatica”, concludono gli attivisti nella loro nota. La protesta di Torino è solo l’

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