Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2024 by Francesca Monti
Breve contesto: Dipendenti esterni del Ministero della Giustizia protestano davanti al Tribunale di Roma per denunciare le precarie condizioni lavorative derivanti da un nuovo appalto. La situazione ha generato tensione e preoccupazione tra i lavoratori e i sindacati.
precariato e Incertezza Lavorativa
I dipendenti esterni del Ministero della Giustizia, incaricati della documentazione e digitalizzazione degli atti processuali, manifestano contro le condizioni di precariato che persistono da anni e si sono acutizzate con l’assegnazione del nuovo appalto a una diversa ditta. La dipendente Valentina Gambale esprime la frustrazione del gruppo, evidenziando il timore per il futuro a causa delle proposte inaccettabili avanzate dalla nuova azienda appaltatrice.
Necessità di Chiarezza e Tutela
La protesta dei dipendenti esterni riflette una profonda preoccupazione per il proprio futuro lavorativo e la stabilità economica. La mancanza di trasparenza e l’incertezza legate al nuovo appalto hanno generato agitazione tra i lavoratori, che chiedono chiarezza e tutela dei propri diritti.
Solidarietà e Sostegno Sindacale
Nella piazza di fronte al Tribunale, si unisce alla protesta anche il segretario della Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola, che denuncia la mancanza di adeguate misure di amministrazione da parte dell’azienda appaltatrice. La presenza sindacale sottolinea l’importanza di difendere le professionalità coinvolte e di garantire condizioni di lavoro dignitose per i dipendenti esterni.
Richiesta di Intervento Urgente
Il sindacato, insieme ai lavoratori, chiede la sospensione dell’appalto contestato e la convocazione di un tavolo di trattativa per affrontare le problematiche emerse. La mobilitazione mira a proteggere i diritti dei dipendenti e a garantire la continuità operativa nei servizi di supporto alla giustizia.
Non sono tali le nostre volontà.