Le proteste degli agricoltori italiani si uniscono a quelle di Germania, Francia e Romania, in una manifestazione organizzata dal Comitato degli Agricoltori Traditi (C.R.A.). Gli agricoltori autonomi si sono riuniti in diverse città italiane per difendere l’agricoltura, il lavoro e le piccole imprese, e per esprimere il loro dissenso nei confronti delle importazioni, dei sindacati, delle banche e delle grandi Confederazioni agricole.
Il ministro dell’Agricoltura italiano, Francesco Lollobrigida, ha sostenuto la battaglia contro la carne coltivata, promossa dalla Coldiretti con una petizione firmata da oltre due milioni di persone. L’Italia ha aperto un fronte comune con Francia e Austria, inviando una nota congiunta all’Unione Europea, sostenuta anche da altri nove Paesi. Tuttavia, la Commissione europea ha dichiarato di non aver ricevuto ancora alcuna richiesta di autorizzazione per la carne coltivata, e ha specificato che spetterà all’Efsa valutare eventuali richieste future.
Le proteste degli agricoltori autonomi si sono diffuse in molte città italiane, tra cui Frosinone, Latina, Torino, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Firenze, Milano, Roma, Caserta e Napoli. Anche in varie città dell’Umbria, della Sicilia e della Puglia si sono tenute manifestazioni. Gli agricoltori hanno bloccato le strade con i loro trattori, rendendo difficile la mobilità. Tra i manifestanti sono presenti anche figure note dell’area complottista e no vax. Gli striscioni esposti riportano slogan come “Traditi dall’Europa”, “L’agricoltura sta morendo” e “Sveglia!”. Danilo Calvani, ex leader del Movimento 9 dicembre-Forconi e attuale capo degli Agricoltori Traditi, ha dichiarato che gli agricoltori sono in grave difficoltà a causa delle tasse, degli accordi internazionali svantaggiosi e della mancanza di rappresentanza sindacale. Ha anche avvertito che i consumatori subiranno danni, poiché non potranno più consumare prodotti italiani. Calvani ha concluso dicendo che si rischia una grave crisi alimentare, a meno che non si inizi a consumare cavallette, vermi e carne sintetica.
Nel documento inviato all’Unione Europea, l’Italia, insieme a Francia e Austria, ha chiesto che prima di autorizzare il commercio di carne coltivata, la Commissione europea conduca una consultazione pubblica e una valutazione d’impatto completa. Inoltre, si è sottolineato che i prodotti a base di cellule non possono essere definiti carne. Coldiretti ha lanciato una nuova sfida, chiedendo che i prodotti in laboratorio vengano considerati prodotti farmaceutici anziché cibo. L’obiettivo è cambiare le politiche dell’Unione Europea, includendo lo stop alle importazioni di cibi extracomunitari senza controllo sanitario e ambientale, e una Politica Agricola Comune che protegga il reddito e favorisca la crescita delle imprese agricole, escludendo i cibi a base cellulare.
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