Durante una marcia di protesta durata circa tre ore, una carovana di trattori ha attraversato le statali 129 e 131 in Sardegna, causando rallentamenti e blocchi al traffico. La manifestazione, scortata dalla Polizia stradale di Nuoro, è stata organizzata per portare avanti una serie di richieste e rivendicazioni che riguardano sia il settore agricolo a livello nazionale che le problematiche specifiche della regione.
Uno dei portavoce della protesta, Roberto Congia, ha spiegato che “ci sono tutte le rivendicazioni che riguardano il comparto a livello nazionale, ma anche le questioni specifiche che attengono alla Sardegna”. Tra le richieste principali, vi è l’inserimento del settore ovincaprino nell’eco-schema 1 al titolo due della nuova Politica Agricola Comune (PAC), che finora è stato escluso. Attualmente, sono previsti finanziamenti di 45 euro a capo per i bovini e i suini, ma i pecorai e i caprai rischiano di perdere i finanziamenti per le pecore e le capre, che rappresentano la specie animale più allevata in Sardegna, come riassume l’allevatore Antonio Urrazza.
Oltre alle richieste relative alla PAC, i manifestanti chiedono anche un pacchetto fiscale più favorevole. L’esenzione dall’Irpef fino ai redditi di 10mila euro, proposta dal governo Meloni, non è considerata sufficiente. L’allevatore Urrazza attacca dicendo che “chiediamo l’esenzione per tutte le aziende, l’abbassamento del prezzo dei carburanti e la rimodulazione delle leggi contro tutti i vincoli paesaggistici e naturalistici che ci impediscono di farci lavorare al meglio nelle nostre campagne”.
La marcia dei trattori in Sardegna è stata un segnale di disagio nel settore agricolo, che si sente trascurato e non adeguatamente supportato dalle politiche governative. La richiesta di inserire il settore ovincaprino nell’eco-schema 1 della nuova PAC è un modo per garantire finanziamenti adeguati a una delle attività più importanti dell’isola.
Inoltre, le richieste relative al pacchetto fiscale riflettono la necessità di agevolazioni fiscali per tutte le aziende agricole, al fine di favorire la crescita e la sostenibilità del settore. L’abbassamento del prezzo dei carburanti è un’altra richiesta fondamentale, considerando che i costi energetici rappresentano una parte significativa delle spese delle aziende agricole.
Infine, la rimodulazione delle leggi contro i vincoli paesaggistici e naturalistici è un aspetto cruciale per consentire agli agricoltori di svolgere il proprio lavoro in modo efficiente e sostenibile. Questi vincoli spesso limitano le possibilità di sviluppo delle aziende agricole, creando ostacoli burocratici che possono essere difficili da superare.
La marcia dei trattori in Sardegna è stata solo l’inizio di un percorso che porterà le richieste e le rivendicazioni del settore agricolo sia a Roma che a Bruxelles. La carovana di trattori, dopo aver fatto il punto sulla piattaforma da portare avanti, si prepara a portare il proprio messaggio alle istituzioni nazionali e europee.
Le richieste e le rivendicazioni del settore agricolo sono legittime e meritano di essere ascoltate. È importante che i governi nazionali e le istituzioni europee prendano in considerazione le necessità degli agricoltori e adottino politiche che li supportino e li valorizzino.
La marcia dei trattori in Sardegna è stata un modo per far sentire la voce degli agricoltori e mettere in evidenza le sfide che devono affrontare quotidianamente. Ora spetta alle istituzioni rispondere a questo appello e lavorare per garantire un futuro sostenibile per il settore agricolo.
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