Protesta pro Palestina a Torino: Studenti si incatenano davanti al Rettorato per chiedere la cessazione dei rapporti con Israele

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Protesta pro Palestina a Torino: Studenti si incatenano davanti al Rettorato per chiedere la cessazione dei rapporti con Israele - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 30 Maggio 2024 by Giordana Bellante

Prima parte

Titolo: “Gli studenti si incatenano davanti al Rettorato”

Sottotitolo: “La protesta pro Palestina continua a Torino”

Gli studenti dell’Università di Torino hanno deciso di protestare in modo pacifico ma deciso per chiedere all’istituzione accademica di interrompere i legami con le istituzioni e le università israeliane. La protesta è iniziata da giorni, ma questa mattina quattro studenti hanno deciso di incatenarsi davanti alle porte del Rettorato per chiedere di partecipare a una seduta congiunta e in presenza per esporre le proprie richieste.

quattro studenti si sono presentati al Rettorato con catene e lucchetti, e dopo aver bloccato l’ingresso dell’edificio, hanno esposto uno striscione con la scritta “Studenti incatenati contro i senati blindati”. La protesta è continuata per diverse ore, con gli studenti che hanno chiesto di essere ascoltati dalle autorità accademiche.

Seconda parte

Titolo: “Bloccata la strada davanti al Rettorato”

Sottotitolo: “Gli studenti si riuniscono in assemblea e invitano la cittadinanza a passare da via Po”

Nel tardo pomeriggio, gli studenti hanno deciso di bloccare la strada che si trova davanti al Rettorato, nel cuore del centro cittadino. La protesta è continuata con gli studenti che si sono riuniti in assemblea per discutere delle proprie richieste e della situazione in corso.

Gli studenti hanno anche esposto uno striscione con la scritta “Studenti incatenati contro i senati blindati” e hanno invitato la cittadinanza a passare da via Po, dove i quattro sono ancora in catene, per esprimere solidarietà alla protesta dell’intifada studentesca.

Durante l’assemblea, gli studenti hanno raccontato di aver provato a collegarsi alla riunione del Senato accademico, che era in corso online, ma “quando abbiamo provato a prendere la parola il rettore Geuna li ha arbitrariamente silenziati, spegnendo loro il microfono”, hanno riferito gli attivisti.

Gli studenti hanno quindi chiesto di poter partecipare a una seduta congiunta e in presenza per esporre le proprie richieste di cessazione dei rapporti tra l’Università di Torino e le istituzioni e università israeliane. La protesta continua e gli studenti hanno dichiarato di voler continuare a lottare fino a quando le loro richieste non verranno ascoltate e prese in considerazione.

La protesta degli studenti di Torino è solo una delle tante che si stanno svolgendo in tutto il mondo per chiedere la fine dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi e la cessazione dei rapporti con le istituzioni e le università israeliane. La situazione in Medio Oriente è complessa e richiede una soluzione pacifica e giusta per entrambe le parti coinvolte.

La protesta degli studenti di Torino è un esempio di come i giovani possano essere protagonisti attivi nella società e nella politica, e di come possano lottare per i propri ideali e per un mondo più giusto. La speranza è che la loro voce possa essere ascoltata e che le loro richieste possano essere prese in considerazione dalle autorità accademiche e dai governi di tutto il mondo.

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