Protesta trattori: presidio e tende nel turistico Porto Torres - avvisatore.it
La protesta degli agricoltori, che sta scuotendo l’Europa e alimentando la tensione politica in vista delle elezioni regionali ed europee, ha raggiunto Porto Torres. Questa mattina, una ventina di trattori e circa sessanta operatori del settore, provenienti principalmente dalla Nurra, hanno stabilito un presidio di fronte al porto turistico, annunciando che rimarranno lì per almeno cinque giorni.
“Le decisioni prese dalla Comunità europea sono lontane dalle necessità della nostra categoria”, affermano i manifestanti. Tra le principali accuse, i costi elevati per gestire le aziende, tra tasse e prezzi del carburante e dei fertilizzanti. “È impossibile andare avanti così, tanto che anche i nostri genitori ci scoraggiano dal continuare l’attività di famiglia”, lamenta uno dei giovani presenti.
A coloro che li accusano di vivere di sovvenzioni e assistenzialismo, i manifestanti rispondono con fermezza: “Venite in campagna, alzatevi alle 3 del mattino come noi, e cambierete idea”. È una sfida lanciata a chiunque. “Siamo pronti a tutto e protesteremo senza sosta finché non otterremo delle risposte”.
Nel frattempo, è stata confermata per lunedì 12 febbraio la mobilitazione organizzata dal Centro Studi Agricoli per protestare contro i ritardi nei pagamenti della Politica Agricola Comune (PAC) e del Csr/Psr, che hanno lasciato oltre 12.000 aziende sarde senza alcun aiuto. È previsto un sit-in a partire dalle 11:00 presso i cancelli dell’assessorato regionale all’agricoltura, in via Pessagno a Cagliari, e nelle sedi Argea di Nuoro, Sassari, Sanluri e Iglesias.
La protesta degli agricoltori a Porto Torres rappresenta una sfida per le istituzioni europee, che devono affrontare le richieste e le preoccupazioni di una categoria che si sente trascurata. La situazione economica delle aziende agricole è difficile, con costi di gestione elevati e una mancanza di sostegno adeguato. I giovani agricoltori sono scoraggiati dal continuare l’attività di famiglia, a causa delle difficoltà incontrate. La protesta è un modo per far sentire la loro voce e chiedere risposte concrete.
La mobilitazione organizzata per lunedì 12 febbraio è un ulteriore segnale di insoddisfazione da parte degli agricoltori sardi. I ritardi nei pagamenti della PAC e del Csr/Psr hanno causato gravi difficoltà a migliaia di aziende, che si trovano senza alcun aiuto. Il sit-in previsto presso l’assessorato regionale all’agricoltura e le sedi Argea è un modo per mettere in evidenza questa situazione e chiedere una soluzione immediata.
La protesta degli agricoltori a Porto Torres è solo uno dei tanti segnali di disagio che provengono dal settore agricolo in Europa. È necessario che le istituzioni europee ascoltino le richieste e le preoccupazioni degli agricoltori e agiscano di conseguenza. La protesta è un modo per far sentire la voce di una categoria che si sente trascurata e che chiede un sostegno adeguato per poter continuare a svolgere il proprio lavoro.
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