Proteste a Buenos Aires contro maxi decreto Milei: scontri e arresti - avvisatore.it
Durante una protesta organizzata dalla Cgt, il principale sindacato argentino, contro il recente Decreto di necessità e urgenza (Dnu) sulla deregulation e le privatizzazioni, si sono verificati incidenti a Buenos Aires. Secondo il quotidiano argentino ‘Clarin’, la Polizia di Buenos Aires ha arrestato almeno 7 persone nel corso della mobilitazione di massa contro il provvedimento. La manifestazione ha avuto inizio davanti alla sede del Palazzo di Giustizia, dove si sono registrati i primi scontri tra manifestanti e agenti. Durante gli scontri, un poliziotto è rimasto ferito ed è stato investito da un autobus.
La protesta è stata indetta dalla Cgt e ha visto la partecipazione di Unidad Piquetara, partiti di sinistra ed esponenti Kirchneristi. Questa è stata la prima mobilitazione della Cgt da quando Javier Milei è diventato presidente argentino due settimane fa. Il sindacato ha diffuso un comunicato in cui ha definito il Decreto di necessità e urgenza come un “oltraggio irrazionale” contenente numerose “misure arbitrarie, anticostituzionali e dannose”.
Parallelamente alla protesta, Javier Milei ha inviato al Congresso un progetto legislativo che ha motivato queste proteste. Il progetto prevede la modifica o l’annullamento di più di 300 leggi e conta 664 articoli. Tra le misure più controverse del progetto legislativo vi è l’eliminazione delle elezioni primarie, la dichiarazione dello stato di emergenza pubblica ed economica fino al 31 dicembre 2025 e la privatizzazione delle aziende pubbliche. Queste proposte hanno suscitato forti reazioni da parte dei collettivi e dei sindacati, che hanno denunciato che il piano del ministro della Sicurezza, Patricia Bullrich, contro i picchetti ha impedito l’arrivo di un gran numero di autobus diretti alle proteste.
Questo è solo l’inizio di un dibattito che si preannuncia acceso in Argentina, con il governo di Milei che cerca di attuare una serie di riforme che suscitano preoccupazione e opposizione da parte dei sindacati e dei movimenti sociali. La situazione rimane tesa e sarà interessante vedere come si svilupperanno gli eventi nelle prossime settimane.
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