Proteste a Roma: il Comune continua a tagliare alberi storici tra Via Dandolo e Viale Glorioso - Occhioche.it
La questione del verde urbano a Roma si fa sempre più accesa: il Comune sta effettuando tagli sugli alberi secolari, mentre i cittadini alzano la voce in protesta. Recentemente, il focus è stato su alcuni platani e un frassino tra Via Dandolo e Viale Glorioso, due strade cruciali che collegano Trastevere e Monteverde Vecchio. Queste operazioni di abbattimento hanno riacceso un acceso dibattito sulle scelte ambientali della giunta capitolina.
Recenti operazioni di manutenzione del verde pubblico a Roma hanno portato a preoccupazioni tra i residenti. I platani lungo le strade sembrano in buone condizioni, ma i frassini, piantati nel 2015 per sostituire alcuni alberi abbattuti, hanno mostrato segni di sofferenza. “Le piante erano troppo piccole quando sono state messe a dimora,” spiega una signora nei pressi della ‘Scalea del Tamburino’, una scalinata dedicata a un giovane garibaldino. Questo aspetto, unito alla mancanza di adeguata irrigazione, potrebbe spiegare l’assenza di una copertura vegetativa e di ombra, elementi essenziali per il benessere ambientale e della qualità della vita dei cittadini.
L’azione del Comune, che include la sostituzione degli alberi, è vista come una pratica insostenibile da diverse associazioni locali. Simonetta Pace, dell’Associazione Amici di Villa Sciarra, riporta che nel suo quartiere i pini giovani sostituiti sono già morti, e si chiede il motivo per cui vengano preferiti esemplari di dimensioni contenute. La coordinatrice di vari Comitati di difesa del verde, Maria Elena Carosella, denuncia addirittura la dissonanza tra ciò che è comunicato attraverso i cartelli, che indicano ‘potature’, e la realtà degli abbattimenti.
La rabbia cittadina nei confronti delle modalità di gestione del verde è palpabile. I residenti avvertono un impatto significativo sull’ambiente e sul clima, considerato che ogni grande albero ha una funzione cruciale nel assorbire l’anidride carbonica. “Un piccolo arbusto non potrà mai sostituirsi ai grandi platani e olmi,” afferma Simonetta, sottolineando l’importanza di mantenere una vegetazione matura per la salute dell’ecosistema urbano.
Le denunce dei cittadini non si limitano solo alla perdita di alberi. C’è anche una forte critica riguardo alla comunicazione da parte del Comune: gli abbattimenti vengono spesso effettuati senza preavviso. “Ci troviamo senza alberi dall’oggi al domani,” lamenta una residente di Testaccio. Questo stato di cose ha portato molti cittadini a mobilitarsi, incluse forme di protesta creativa, come legarsi fisicamente agli alberi per evitarne l’abbattimento.
Tra le varie teorie che circolano tra i cittadini, una delle più discusse è quella secondo cui i grandi alberi interferirebbero con le installazioni del 5G, il nuovo standard per la telefonia mobile. Sebbene non ci siano prove tecniche certe, questa ipotesi ha alimentato ulteriormente il malcontento.
Molti agronomi e forestali interpellati dai residenti hanno confermato che numerosi alberi oggetto di abbattimento non presentano malattie. Questa scoperta ha generato ulteriori interrogativi: “Perché continuare a tagliare esemplari adulti e sani?” si chiede una residente, evidenziando la necessità di un approccio più rispettoso e sostenibile nella gestione del verde pubblico.
Questa situazione richiede un’attenzione urgente, e le richieste della cittadinanza di una maggiore trasparenza nelle operazioni di verde urbano non possono essere ignorate se si vuole garantire un futuro migliore per la Capitale e i suoi abitanti.
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