Ultimo aggiornamento il 1 Agosto 2024 by Redazione
La stagione di raccolta del pomodoro, uno dei simboli del Made in Italy, è iniziata in condizioni meteo sempre più difficili. A causa della siccità e delle temperature elevate nel Sud Italia, accanto ai danni causati da maltempo al Nord, si preannuncia una campagna complessa per gli agricoltori. La Coldiretti fornisce il primo bilancio della situazione, mettendo in evidenza le sfide che il settore agroalimentare affronta quest’anno.
Le sfide climatiche della campagna
Siccità e caldo record nel Sud Italia
Quest’anno, le rese del pomodoro sono compromesse da condizioni climatiche estreme, in particolare nel Sud Italia. Le temperature record e la scarsità d’acqua hanno messo a dura prova la crescita delle piante e delle bacche. Questo scenario ha causato scottature e un potenziale calo della qualità del raccolto. La Puglia, in particolare, che contribuisce a circa due terzi della produzione nazionale, ha visto un incremento del 5% nell’area dedicata al pomodoro. Tuttavia, la scarsità idrica e i possibili stop all’irrigazione potrebbero influire negativamente sul rendimento finale.
Il maltempo e i suoi effetti al Nord
Al Nord, la situazione si presenta altrettanto sfavorevole, con l’Emilia Romagna che deve fronteggiare i danni causati da alluvioni e grandinate. Questi eventi estremi hanno ritardato i trapianti e causato la perdita di numerose piantine. Gli agricoltori segnalano, inoltre, la proliferazione del ragnetto rosso, un parassita che rappresenta una minaccia crescente per le coltivazioni, specialmente nel Piacentino. Floridi ittali e miglioramenti nella produzione per il pomodoro sono stati annullati da queste problematiche, rendendo l’annata agricola ancora più difficile. In Lombardia, è atteso un calo della produzione del 15-20% rispetto agli anni precedenti.
Il valore economico del pomodoro
Un settore fondamentale per l’agroalimentare italiano
Il pomodoro non è solo un elemento fondamentale della dieta mediterranea, ma rappresenta anche un comparto di vitale importanza per l’agroalimentare italiano, con un fatturato stimato per il 2023 di 5 miliardi di euro. Oltre 7.000 aziende agricole sono coinvolte in questo settore cruciale, supportate da circa 100 imprese di trasformazione e 10.000 addetti, il tutto su una superficie coltivata di circa 70.000 ettari. La raccolta di pomodori sta avvenendo in Puglia, nella provincia di Foggia, dove si trova l’azienda agricola Il Vignale, leader nazionale nella produzione.
L’incertezza dei costi e delle condizioni contrattuali
Tuttavia, nonostante i numeri parlino chiaro, gli agricoltori si trovano ad affrontare un’inevitabile incertezza. L’analisi della Coldiretti pugliese evidenzia un aumento significativo dei costi di produzione. Nel 2024, il costo medio per produrre un ettaro di pomodoro lungo è cresciuto di 3.000 euro rispetto al periodo pre-conflitto. La mancanza di stabilità nelle condizioni contrattuali sta inoltre creando frustrazione nel settore, già sottoposto a pressioni economiche derivanti da costi crescenti per le materie prime e i fattori produttivi.
L’analisi delle diverse regioni
Puglia e il suo ruolo di leader
La Puglia continua a svolgere un ruolo predominante nella produzione di pomodori, ma la situazione attuale potrebbe portare a un’ulteriore erosione della riduzione attesa. Gli agricoltori che operano in questa regione stanno osservando da vicino l’andamento del clima, che ha già influenzato negativamente la crescita. Il monitoraggio delle risorse idriche e la gestione ottimale delle superfici coltivate diventano cruciali per superare le difficoltà di questa stagione.
Produzione migliore in Campania
In contrasto con le difficoltà del Nord e della Puglia, la Campania presenta un quadro incoraggiante, in particolare per il Pomodoro San Marzano DOP, che prevede un incremento della produzione del 10%. Questo risultato è promettente e evidenzia la resilienza di determinate aree agricole in risposta alle sfide climatiche. Nonostante l’ottimismo, il settoriale deve affrontare anche qui l’aumento dei costi e l’incertezza delle contrattazioni.
Questa stagione di raccolta rimane incerta e complessa, richiedendo la massima attenzione da parte di tutti gli attori coinvolti nel settore agroalimentare, per garantire la qualità e la quantità di un prodotto simbolo dell’italianità.