Raccolta delle mele in Val di Non e Val di Sole: le novità del 2023 sul lavoro e sulla produzione

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Raccolta delle mele in Val di Non e Val di Sole: le novità del 2023 sul lavoro e sulla produzione - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 23 Agosto 2024 by Redazione

La stagione della raccolta delle mele è ufficialmente iniziata in Val di Non e Val di Sole, con una durata prevista fino a metà ottobre. Questa fase cruciale per l’economia locale coinvolge un numero significativo di lavoratori, prevalentemente stranieri, e segna un momento determinante per il settore agricolo della regione. Le statistiche forniti dall’Agenzia del Lavoro della Provincia di Trento offrono un quadro chiaro dell’impiego nel settore, evidenziando trend interessanti.

Situazione occupazionale nel settore agricolo

Assunzioni di lavoratori stranieri

Nel 2023, la Val di Non ha visto l’assunzione di oltre 11mila lavoratori stranieri, che costituiscono circa l’85% del totale delle assunzioni nell’agricoltura locale. Questo dato indica una crescente dipendenza dalla manodopera esterna per garantire il successo della raccolta, dimostrando un’importante integrazione di lavoratori provenienti da diversi contesti internazionali. La Val di Sole non è da meno, avendo registrato più di 500 assunzioni di lavoratori stranieri, pari al 60% del totale.

Un aspetto rilevante è la presenza di donne nel mercato del lavoro, che in oltre un quinto dei casi sono lavoratrici. I principali paesi di provenienza dei lavoratori sono Romania, Senegal, Polonia e Marocco. Questi dati non solo evidenziano le dinamiche occupazionali del territorio, ma riflettono anche l’importanza dell’agricoltura nella vita economica e sociale della valle.

L’impatto economico sulla comunità locale

Il presidente di Melinda e Apot, Ernesto Seppi, ha sottolineato l’importanza delle settimane di raccolta per il futuro economico del territorio. La raccolta delle mele non è solo un’operazione agricola, ma un evento che coinvolge circa 4mila famiglie di soci produttori. Questo dato evidenzia il legame tra i produttori locali e le attività agricole, facendo della raccolta delle mele un momento cruciale per l’intera comunità.

Iniziative legate alla sicurezza e alla formazione

Incontri e corsi di formazione

In questo periodo di intensa attività, il Consorzio Melinda sta organizzando una serie di incontri per promuovere buone pratiche in materia di sicurezza sul lavoro. Le sessioni di formazione, in collaborazione con il Servizio lavoro della Provincia di Trento e l’Arma dei carabinieri, mirano a garantire la tutela dei lavoratori e la regolarità dei rapporti di lavoro. La salvaguardia della salute e della sicurezza è fondamentale in un contesto lavorativo che può presentare sfide significative.

Questi corsi si concentrano non solo sulla protezione dei lavoratori durante la raccolta, ma anche su come gestire in modo efficiente i rapporti di lavoro, promuovendo la legalità e il rispetto delle normative vigenti. La presenza di lavoratori provenienti da diverse nazioni richiede un’attenzione particolare alle pratiche di integrazione e formazione.

Tipologie di mele e calendario della raccolta

La raccolta delle mele è iniziata con le varietà più precoci, come SweeTango e Gala, per proseguire con tipologie più classiche come Renetta, Dolcevita e Golden, che saranno raccolte a settembre. Il mese di ottobre vedrà la conclusione con le varietà Morgana e Fuji. Grazie a una preparazione accurata e a condizioni climatiche favorevoli, si prevede una buona qualità dei frutti percepita sin dalle prime rilevazioni, offrendo fiducia ai produttori e ai consumatori.

Previsioni sulla produzione di mele in Italia

Statistiche di produzione per il 2023

Secondo le proiezioni fornite da Prognosfruit, nel 2023 l’Italia dovrebbe raggiungere una produzione complessiva di circa 2,16 milioni di tonnellate di mele. Questo dato è in linea con il consuntivo dello scorso anno, evidenziando una stabilità del settore. Tuttavia, le cifre a livello europeo mostrano un calo significativo, con una produzione totale prevista di 10,2 milioni di tonnellate, che segna una diminuzione dell’11% rispetto all’anno precedente.

Impatti climatici sulle rese

Le negatività riguardano anche le previsioni per il Trentino e l’Alto Adige, dove si stima un calo rispettivamente del 7% e del 9%. Questi abbassamenti delle stime produttive possono essere attribuiti agli effetti delle gelate primaverili, che hanno colpito le piantagioni durante periodi critici per la fioritura. La qualità dei frutti, secondo le prime rilevazioni, è però stabilmente alta, rappresentando un aspetto positivo in un contesto altrimenti complesso per i produttori.

L’attenzione rimane alta su come evolverà la raccolta nell’ultimo periodo di questa intensa stagione, con l’auspicio di un esito favorevole che possa garantire il benessere economico e sociale delle comunità locali.

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