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Raid Usa-Gb colpisce obiettivi Houthi in Yemen: ribelli minacciano ritorsioni

Raid contro gli Houthi in Yemen: risposta a un’escalation

Ieri gli Stati Uniti e il Regno Unito, con il supporto di Australia, Bahrein, Canada, Danimarca, Paesi Bassi e Nuova Zelanda, hanno condotto una serie di raid contro obiettivi militari controllati dagli Houthi nello Yemen. L’obiettivo di questi attacchi era quello di interrompere e degradare ulteriormente le capacità delle milizie Houthi, sostenute dall’Iran, di condurre attacchi contro le navi statunitensi e internazionali che transitano nel Mar Rosso. Secondo il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, questi attacchi sono una risposta agli attacchi “sconsiderati e destabilizzanti” degli Houthi e mirano a difendere le vite umane e il libero flusso del commercio in una delle vie navigabili più critiche del mondo.

I raid hanno preso di mira 13 località associate agli impianti di stoccaggio di armi, sistemi missilistici e lanciatori, sistemi di difesa aerea e radar. Questa azione collettiva invia un chiaro messaggio agli Houthi che continueranno a subire ulteriori conseguenze se non porranno fine ai loro attacchi illegali contro le navi e le navi militari internazionali. Secondo il Centcom degli Stati Uniti, le forze americane hanno distrutto sei missili anti-nave che gli Houthi erano pronti a lanciare contro imbarcazioni nel Mar Rosso.

In risposta ai raid, Mohammed al-Bukhaiti, membro dell’ufficio politico degli Houthi, ha dichiarato che “il bombardamento anglo-americano non cambierà la nostra posizione” e che le operazioni militari contro Israele continueranno fino a quando non saranno fermati i “crimini di genocidio a Gaza” e l’assedio sui suoi residenti non sarà tolto. Gli Houthi affermano che l’aggressione contro lo Yemen non rimarrà senza risposta e che risponderanno a un’escalation con un’escalation.

Tuttavia, secondo il segretario alla Difesa britannico, Grant Shapps, gli attacchi delle forze congiunte Gb e Usa contro gli obiettivi Houthi non costituiscono un’escalation. Shapps ha sottolineato che è un dovere proteggere le vite innocenti e preservare la libertà di navigazione in seguito agli attacchi illegali e inaccettabili alle navi. Ha affermato che la Royal Air Force ha agito in legittima difesa e in conformità con il diritto internazionale, agendo a fianco degli alleati statunitensi e con il supporto di molti partner internazionali. Shapps ha anche sottolineato che gli attacchi hanno ulteriormente degradato le capacità degli Houthi e che non rappresentano un’escalation.

In conclusione, i raid contro gli Houthi in Yemen rappresentano una risposta agli attacchi degli Houthi contro le navi statunitensi e internazionali nel Mar Rosso. Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno condotto questi attacchi per interrompere e degradare le capacità delle milizie Houthi e per difendere le vite umane e il libero flusso del commercio. Gli Houthi hanno promesso una risposta e hanno affermato che risponderanno a un’escalation con un’escalation. Tuttavia, secondo il segretario alla Difesa britannico, gli attacchi non rappresentano un’escalation e sono stati condotti per proteggere le vite innocenti e preservare la libertà di navigazione.

Redazione

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