Record di caldo: il 2021 si chiude come l'anno più caldo mai registrato - avvisatore.it
Il 2023 è destinato a diventare l’anno più caldo mai registrato sulla Terra, con una probabilità superiore al 99%. Secondo l’analisi della Coldiretti basata sui dati del National Climatic Data Centre (Noaa), la temperatura sulla superficie terrestre e oceanica è risultata essere superiore di 1,15 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo nei primi undici mesi dell’anno. Questa tendenza al surriscaldamento è stata confermata anche in Italia, dove la temperatura è stata di 1,05 gradi superiore alla media storica nello stesso periodo, secondo l’Isac Cnr. Tuttavia, sono state registrate anomalie di temperatura che hanno raggiunto i dieci gradi a fine dicembre in alcune aree del Paese.
Il caldo anomalo che si è verificato all’inizio dell’inverno sta avendo un impatto negativo sulla natura e potrebbe addirittura far ripartire le fioriture, esponendo le coltivazioni a un possibile abbassamento delle temperature e alla perdita dei raccolti. Inoltre, c’è il rischio di siccità, soprattutto nell’Italia centro-meridionale, dove si stanno già manifestando i primi segni di stress idrico. La scarsità di neve in diverse aree delle Alpi e della dorsale appenninica sta anche contribuendo a questa situazione preoccupante. Inoltre, se non arriva il freddo, le popolazioni di insetti dannosi per le colture potrebbero sopravvivere e attaccare i raccolti nella prossima primavera.
L’anno 2023 è stato caratterizzato da una media di oltre 9 eventi meteorologici estremi al giorno in Italia, tra grandinate, trombe d’aria, bombe d’acqua, ondate di calore e tempeste di vento. Questi eventi hanno causato vittime e danni significativi, portando al crollo dei raccolti nazionali. Le riduzioni nella produzione agricola vanno dal 20% per il vino al 30% per le pesche e nettarine. Anche la produzione di olio extravergine di oliva è stimata a circa 290mila tonnellate, ben al di sotto della media degli ultimi quattro anni. Complessivamente, i danni causati dai cambiamenti climatici all’agricoltura italiana superano i 6 miliardi di euro, includendo danni alle coltivazioni e alle infrastrutture.
La Coldiretti sottolinea che l’agricoltura italiana è l’attività economica più colpita dai cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato nel contrastarli. Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, afferma che “i cambiamenti climatici rappresentano una nuova sfida per le imprese agricole, che devono adattarsi alle nuove condizioni meteorologiche e agli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”. Prandini sottolinea l’importanza di un impegno da parte delle istituzioni per promuovere l’innovazione nell’agricoltura, come l’utilizzo di droni, robot e satelliti, e per sostenere la ricerca di nuove soluzioni genetiche sostenibili.
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