Ultimo aggiornamento il 2 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi
La questione dell’accessibilità ai trasporti pubblici a Roma è tornata al centro del dibattito istituzionale. Le persone con mobilità ridotta affrontano quotidianamente ostacoli significativi nell’utilizzo della metro e degli autobus della Capitale. Questo scenario ha spinto Massimiliano Maselli, assessore alle Politiche sociali e alla Disabilità della Regione Lazio, a richiedere un’audizione con i rappresentanti del Campidoglio, in particolare con l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè e il direttore generale di Atac. La necessità di un intervento urgente è accentuata dall’imminente Giubileo, che richiede una mobilità pubblica efficiente e accessibile a tutti.
Criticità dell’accessibilità nel trasporto pubblico romano
Le problematiche relative all’accesso per le persone con disabilità nei mezzi pubblici di Roma non sono nuove. L’assessore Maselli ha sottolineato l’urgenza di ottenere un quadro dettagliato delle condizioni attuali delle stazioni della metropolitana, evidenziando il fatto che molte di esse non sono dotate di strutture adeguate. L’audizione chiesta da Maselli alle commissioni Sanità e Trasporti mira a chiarire il progetto di rifacimento degli impianti di ascensori e scale mobili, oltre a definire i tempi di realizzazione degli interventi necessari.
Secondo le dichiarazioni dell’assessore, l’obiettivo è quello di assicurare che tutte le stazioni siano fruibili da tutti, sottolineando l’importanza di una mobilità pubblica che non escluda nessuno. “Il Giubileo si avvicina e rendere il trasporto pubblico locale più efficiente deve essere una missione di chi amministra”, ha affermato Maselli, evidenziando che ogni passeggero, indipendentemente dalla propria condizione fisica, merita di avere accesso ai servizi di trasporto.
Metro A: barriere architettoniche e interventi necessari
La metro A presenta una serie di sfide strutturali che ostacolano l’accesso delle persone a ridotta mobilità. In particolare, numerose stazioni, situate nel cuore di Roma, risultano inaccessibili a causa della mancanza di scale fisse e montascale. Le fermate Spagna, Barberini, Repubblica, Vittorio Emanuele e San Giovanni rimangono chiuse a chi ha difficoltà di movimento, lasciando una parte importante del centro cittadino inaccessibile.
In alcune stazioni della metro A, come Ottaviano e Lepanto, sono disponibili servoscala, ma non tutti gli utenti sono a conoscenza dei servizi disponibili. Al contrario, altre stazioni come Cinecittà e Cipro presentano impianti fuori servizio, creando ulteriore confusione e disagi per chi si affida al servizio pubblico. L’assessore Maselli mira a ottenere informazioni più precise sulle tempistiche dei lavori di ripristino e sull’attivazione degli impianti attualmente non operativi, affermando che è fondamentale garantire la fruibilità delle assistenze per i passeggeri con disabilità.
Lavori in corso e la metro B: opportunità di miglioramento
La situazione per la metro B appare in fase di cambiamento, grazie all’assegnazione della gara per la sostituzione di 35 scale mobili e 20 ascensori. Questi lavori, attesi nei prossimi tre anni, riguarderanno stazioni strategiche come Termini, Colosseo e Garbatella. L’intervento si propone di rendere più sicuro e accessibile il viaggio dei passeggeri, portando gli impianti a standard moderni.
Tuttavia, gli interventi di ristrutturazione non garantiranno immediatamente l’operatività dei nuovi impianti. Atac prevede di concludere gran parte dei lavori entro il Giubileo 2025, ma rimane da valutare l’effettivo tempo necessario per attivare gli impianti una volta che gli interventi saranno terminati. La necessità di un’efficace pianificazione e del monitoraggio dei progressi sarà cruciale affinché queste opere portino a risultati tangibili per utenti con mobilità ridotta.
La burocrazia e i suoi effetti sull’accessibilità
Un altro aspetto di grande rilevanza, che non può essere ignorato, è costituito dai pesanti vincoli burocratici che influenzano negativamente il funzionamento degli impianti di traslazione, come ascensori e montascale. La registrazione e l’autorizzazione necessarie al ripristino degli impianti sono processi che, sulla carta, dovrebbero essere rapidi, ma in realtà possono estendersi per mesi a causa di interazioni complesse tra le varie entità coinvolte.
Attualmente, un’impresa che completa lavori di ristrutturazione deve attendere il nulla osta della Regione Lazio per riattivare i servizi, portando a situazioni in cui gli impianti, pur essendo nuovi e funzionanti, rimangono non operativi in attesa della burocrazia. Questo è un problema che ha già costretto Atac a richiedere una ristrutturazione della catena di approvazione, proponendo di trasferire parte delle responsabilità dall’amministrazione regionale a quella comunale, per snellire le operazioni di riattivazione e garantire che miglioramenti significativi nell’accessibilità possano avvenire rapidamente.