Ultimo aggiornamento il 6 Dicembre 2023 by Redazione
Il ruolo cruciale dei content creator nell’economia digitale
L’Associazione Italiana Content & Digital Creators (Aicdc) ha organizzato il primo convegno istituzionale sulle tematiche dei nuovi professionisti del mondo digitale, intitolato “C come economy – Il content creator: un futuro già presente”. L’evento ha visto la partecipazione del ministro delle infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, insieme ad altre associazioni e addetti del settore.
L’obiettivo dell’Aicdc è dare voce, tutela e regole a una categoria che sta diventando sempre più importante nell’economia digitale. Secondo la presidente dell’associazione, Sara Zanotelli, la creator economy conta oltre 350.000 professionisti e potrebbe generare un giro d’affari di 2,55 miliardi di euro. Inoltre, il 76% degli italiani segue almeno un influencer e il 57% segue prodotti consigliati da loro.
Attualmente, l’Aicdc conta già 250 creator tra i suoi associati, tra cui spiccano nomi come Khaby Lame, con 160 milioni di follower su TikTok e 80 milioni su Instagram, e Luca Campolunghi, Sespo, Giulia Latini, Gabriele Vagnato, Klaus, Cartasegna, Samara Tramontana, Andrea Muzzi e Ignazio Moser.
L’associazione si batte per una regolamentazione del settore, proponendo l’istituzione di un codice Ateco specifico per i content creator. Inoltre, ha già adottato un codice etico per i propri associati. Tuttavia, l’idea di un codice Ateco divide le opinioni. Mentre per il direttore centrale entrate INPS, Antonio Pone, è necessario, per il sottosegretario al ministero del lavoro, Claudio Durigon, la previdenza dovrebbe essere più flessibile per adattarsi all’evoluzione del mondo.
Durante il convegno, il ministro Salvini ha sottolineato l’importanza dei content creator nel promuovere temi sociali come la sicurezza stradale. Ha citato l’esempio di una campagna del Ministero che ha coinvolto gratuitamente influencer e volti del web per sensibilizzare i giovani sull’importanza di guidare in modo sicuro. Salvini ha anche evidenziato il lato oscuro dei social media, come il cyberbullismo e l’hate speech, e ha sottolineato la necessità di contenuti positivi per contrastare questi fenomeni.
Secondo una ricerca del Moige, il 31% dei ragazzi intervistati ha dichiarato di aver subito prepotenze online. Inoltre, il colosso dei video online, YouTube, ha annunciato che entro la fine dell’anno saranno 20 milioni gli italiani che guarderanno i suoi contenuti dalla TV anziché dal cellulare. Inoltre, YouTube si è dichiarato disponibile ad aprire i propri server per essere misurato da un soggetto terzo.
In conclusione, il convegno “C come economy – Il content creator: un futuro già presente” ha messo in luce l’importanza dei content creator nell’economia digitale e ha evidenziato la necessità di regole e tutela per questa categoria professionale in rapida crescita.