Ultimo aggiornamento il 25 Settembre 2024 by Giordana Bellante
Riccardo Cocciante, uno dei più iconici artisti italiani, torna a esibirsi in Italia il 29 settembre all’Arena di Verona per commemorare il cinquantesimo anniversario della storica pubblicazione del suo album “Anima”. Uscito nel 1974, l’album ha segnato un’epoca nella musica italiana, introducendo brani indimenticabili come “Bella senz’anima” e “Quando finisce un amore”. Nonostante la sua fama e il bagaglio di successi, Cocciante sembra essere ancora affezionato alle sue origini e alla sua storia personale, rivelando dettagli della sua vita e della sua carriera, incluse le influenze esterne che hanno plasmato il suo talento musicale.
Il ritorno sul palco: un concerto da ricordare
Cocciante ha scelto di tenere un concerto commemorativo per festeggiare il suo storico album “Anima”, spiegando che questo evento non rappresenta un addio alle scene, ma piuttosto un’opportunità per connettersi con i suoi fan e riflettere sulla sua carriera. Durante un’intervista, ha assicurato: «Canterò e creerò musica, finché non morirò. Ho un sacco di progetti». La sua volontà di continuare a esibirsi dimostra la sua passione genuina per la musica e il desiderio di condividere la sua arte con il pubblico. Cocciante ha motivato la sua scelta creando una connessione profonda con le sue canzoni e con i suoi fan, molti dei quali attendono questo evento con grande trepidazione.
L’Arena di Verona, noto palcoscenico per artisti di fama internazionale, sarà il luogo di questo evento memorabile. Cocciante presenterà non solo i brani tratti da “Anima”, ma anche altri grandi successi che hanno costellato la sua carriera, durante la quale ha venduto oltre dieci milioni di dischi e pubblicato più di 40 album. Il suo approccio all’arte è significativo: «Porto me stesso e la mia storia sul palco», sottolineando così un legame personale con la musica che va al di là della semplice esibizione.
Una carriera costellata di successi
Riccardo Cocciante ha avuto una carriera straordinaria, con un cammino che si snoda attraverso successi nazionali e internazionali. Nato a Saigon da padre italiano e madre francese, Cocciante si è trasferito a Roma all’età di 11 anni, e ha vissuto anche a Miami e Dublino. La sua esperienza cosmopolita ha arricchito la sua musica, contribuendo a un successo che ha oltrepassato i confini nazionali. Con oltre 15 milioni di spettatori per “Notre Dame de Paris”, l’opera musicale che ha riscosso un successo senza precedenti, Cocciante ha dimostrato la forza del suo talento.
Nel corso della sua carriera, Cocciante ha ricevuto una serie di premi, tra cui il prestigioso Victoire de la Musique in Francia. Le sue canzoni, caratterizzate da testi poetici e melodie accattivanti, sono diventate parte della cultura musicale italiana e francese. Ciò che colpisce di Cocciante è la sua umiltà: nonostante il suo successo, non si è mai sentito completamente appagato e ha sempre cercato nuove sfide artistiche. Le sue parole, «Non mi sento italiano, ma dico grazie a Draghi e Mattarella», riflettono un pensiero critico rispetto alla sua identità, dimostrando un approccio riflessivo e internazionale alla sua vita e carriera.
L’influenza di Catherine e i legami familiari
Cocciante celebra non solo il suo successo musicale, ma anche la lunga storia d’amore con Catherine Boutet, sua moglie e partner tanto nella vita personale quanto in quella professionale. La loro unione è duratura e significativa, con Cocciante che riconosce a Catherine un ruolo fondamentale nel suo cammino artistico: «Con lei e grazie a lei, ho firmato il primo contratto discografico». Il loro incontro casuale a Roma ha cambiato il corso della sua vita e carriera, rendendola una figura chiave nel successo del suo lavoro.
Dalla nascita di loro figlio David, che ha scelto una carriera indipendente come designer negli Stati Uniti, Cocciante si è sempre impegnato a mantenere un equilibrio tra le sue aspirazioni artistiche e la vita familiare. Questa scelta è stata supportata da Catherine, che ha condiviso con lui il peso e la gioia della creatività. La loro storia di felicità e collaborazione è un esempio di come il vero amore possa supportare e ispirare una carriera artistica, evitando le frustrazioni e il peso delle aspettative legate al mondo dello spettacolo.
L’arte della composizione: tra canzone e poesia
Quando si parla del suo processo creativo, Cocciante esprime la sua passione per la scrittura di canzoni. Riferito all’amore per le canzoni meno conosciute, afferma che esse sono per lui come «figli fragili che tendiamo a proteggere di più». Il suo approccio alla musica è fortemente influenzato dalla tecnica e dall’amore per la composizione, con una preferenza per le canzoni senza ritornello, che portano a una complessità lirica e musicale.
La sua carriera non è stata priva di sfide. In particolare, Cocciante ha discusso dell’atteggiamento di rifiuto nei confronti del Festival di Sanremo, considerandolo limitante per gli artisti. La sua esperienza al festival è stata vista come una sfida personale, piuttosto che una competizione. La riflessione di Cocciante sulla cultura musicale italiana indica il desiderio di una maggiore inclusione e di riconoscimento di tutti gli aspetti dell’arte musicale, suggerendo la necessità di un premio che abbracci diverse categorie e riconosca il contributo di autori e produttori.
Venerdì 29 settembre si preannuncia quindi come una data importante nel panorama musicale italiano, un momento di celebrazione non solo per Cocciante ma per tutta la musica che ha segnato la vita di generazioni. La sua lunga carriera ha lasciato un’impronta significativa, e il concerto all’Arena di Verona rappresenta un’occasione unica per rivivere la magia delle sue canzoni senza tempo.