Riconnettere mare e montagna: il progetto innovativo di Fuscaldo per la sostenibilità ambientale

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Riconnettere mare e montagna: il progetto innovativo di Fuscaldo per la sostenibilità ambientale - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 13 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi

Nel cuore della Calabria, il comune di Fuscaldo è teatro di un ambizioso progetto volto a riunificare le bellezze naturali della costa e della montagna. Un gruppo di studenti del Politecnico di Milano ha intrapreso questa iniziativa, chiamata “Passion in action”, sotto la guida del Laboratorio del Cammino. L’obiettivo è di riscoprire e valorizzare antiche mulattiere e sentieri storici, creando un legame diretto tra il paese marinaro e il borgo medievale che si estende verso l’entroterra. L’idea è non solo quella di promuovere un turismo sostenibile, ma anche di coinvolgere attivamente la comunità locale in questa importante opera di riqualificazione.

Il progetto di rigenerazione sociale ed ecologica

Il progetto di ricollegare mare e montagna non è solo una questione di fruizione turistica, ma rappresenta una risposta concreta all’emergenza climatica che affligge le aree interne. Max Lanzillotta, coordinatore del workshop, sottolinea l’importanza di vedere la montagna non solo come un luogo isolato, ma come una fonte di sviluppo. “Vogliamo sovvertire la verticalità, capovolgere lo sguardo e guardare alla montagna come a un’occasione di sviluppo, anche da qui, vicino al mare”, afferma con convinzione.

Il referente del progetto sta lavorando per valorizzare l’economia agricola locale e promuovere opportunità di ospitalità, tracciando nuovi cammini d’altura e valorizzando quelli storici. Il potenziale economico delle “terre alte” è maggiore rispetto a quello delle zone più urbanizzate, il che rende questo progetto un esempio di sviluppo sostenibile e responsabile. Questo approccio ha già avuto anche ricadute positive su quanti vivono e lavorano nel territorio, che vedono nella rinascita di antiche tradizioni e sentieri la possibilità di un futuro più luminoso e sostenibile.

L’urbanistica del camminare come metodologia di ricerca

Nicole Santise, che assieme a Lanzillotta sta portando avanti le attività del workshop, evidenzia come il camminare possa rivelarsi un potente strumento di analisi e progettazione. “Stiamo mettendo in atto pratiche di riappropriazione del territorio che possono essere replicate in altri contesti, partendo dal recupero del sentiero dei 100 scaluni”, afferma.

Il workshop è il frutto di una rete inter-universitaria di ricerca che applica metodologie innovative all’urbanistica. L’idea è che camminare possa offrire una nuova prospettiva per comprendere e progettare lo spazio urbano e rurale. Il titolo stesso dell’iniziativa, “Camminare per ricucire. La Calabria dei paesi e delle marine”, evidenzia il suo intento di riscoprire e valorizzare le connessioni tra le diverse anime della regione.

La comunità di Fuscaldo ha accolto con entusiasmo questo progetto, partecipando attivamente alle attività di recupero dei sentieri e organizzando forme di ospitalità, contribuendo così a costruire un legame profondo tra storia, cultura e futuro sostenibile.

La dualità insediativa in Calabria

Durante il workshop, emerge con forza il concetto di dualità insediativa che caratterizza la regione Calabria. Marco Mareggi, architetto e urbanista, sottolinea come la geografia calabrese racconti storie di migrazione e abbandono. “In Calabria possiamo parlare di una geografia dell’abbandono e della trasformazione. Si lascia un posto per rinascere altrove”, spiega Mareggi.

Eppure, il futuro della Calabria potrebbe risiedere proprio nella salvaguardia e valorizzazione dei centri collinari e montani, che rappresentano delle risorse preziose in un contesto di crisi climatica. Mareggi sottolinea l’importanza di vivere e respirare l’ambiente locale per comprendere le dinamiche di recupero e rinascita, puntando così l’attenzione sulle potenzialità delle aree alpine, il cui ecosistema potrebbe essere cruciale nel rispondere ai cambiamenti climatici. Questa visione invita a riflettere sul valore di progetti come quello di Fuscaldo, che mira a un ripensamento complessivo del territorio calabrese, sia dal punto di vista sociale che ecologico.

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