Riduzione del 39% del rischio di contagio da Covid con una dieta vegetariana

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Riduzione del 39% del rischio di contagio da Covid con una dieta vegetariana - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 10 Gennaio 2024 by Redazione

Verdure, legumi e frutta secca: il vantaggio di una dieta “veg” contro il Covid-19

Uno studio pubblicato sulla rivista “Bmj Nutrition Prevention & Health” ha rivelato che le persone che seguono una dieta prevalentemente verde o vegetariana/vegana hanno il 39% in meno di probabilità di contrarre l’infezione da virus Sars-CoV-2 rispetto agli onnivori. Lo studio è stato condotto su 702 volontari adulti reclutati tra marzo e luglio 2022 presso l’Università di San Paolo in Brasile.

Una dieta green per scongiurare il contagio

Secondo gli esperti, le diete a base vegetale potrebbero fornire più nutrienti che rafforzano il sistema immunitario e aiutano a combattere le infezioni virali. Diversi studi hanno suggerito che la dieta potrebbe svolgere un ruolo importante nell’evoluzione dell’infezione da Covid-19 e nei fattori che aumentano il rischio di complicanze. Pertanto, gli scienziati hanno deciso di valutare l’impatto dei diversi modelli alimentari sull’incidenza, la gravità e la durata del Covid.

I partecipanti allo studio sono stati intervistati riguardo ai loro schemi alimentari abituali, alla frequenza dei vari gruppi alimentari nei loro menu, allo stile di vita e alla storia medica, compresa la vaccinazione anti-Covid. Sono stati divisi in due gruppi: quello di chi segue una dieta onnivora (424 persone) e quello con regimi prevalentemente a base vegetale (278 persone). Il gruppo delle diete a base vegetale è stato ulteriormente suddiviso in flexitariani/semi-vegetariani (87 persone) che mangiavano carne 3 volte a settimana o meno, e vegetariani e vegani (191 persone).

Risultati dello studio

Non sono state riscontrate differenze significative tra i gruppi onnivori e quelli veg in termini di sesso, età o vaccinazioni effettuate. Tuttavia, nel gruppo veg, un numero significativamente più elevato di persone aveva un livello di istruzione elevato con diplomi post-laurea. Gli onnivori hanno riportato un tasso più elevato di patologie mediche e tassi più bassi di attività fisica. Inoltre, la prevalenza di sovrappeso e obesità era significativamente più alta tra gli onnivori, fattori associati a un rischio più elevato di Covid.

Complessivamente, il 47% delle persone coinvolte nello studio ha dichiarato di aver avuto l’infezione da Sars-CoV-2. Gli onnivori hanno avuto un’incidenza di Covid significativamente più elevata rispetto ai gruppi con dieta a base vegetale: il 52% contro il 40%. Inoltre, gli onnivori avevano maggiori probabilità di aver avuto un’infezione da moderata a grave: l’18% contro poco più dell’11%. Non sono state riscontrate differenze nella durata dei sintomi tra i due gruppi.

L’importanza delle diete a base vegetale

Secondo gli autori dello studio, i modelli dietetici a base vegetale sono ricchi di antiossidanti, fitosteroli e polifenoli, che influenzano positivamente diverse cellule coinvolte nella funzione immunitaria e presentano proprietà antivirali dirette. Tuttavia, è importante sottolineare che lo studio è di natura osservazionale e non può stabilire una relazione causale.

Nonostante ciò, gli esperti raccomandano la pratica di seguire diete a base vegetale o modelli dietetici vegetariani, alla luce dei risultati ottenuti da questo studio e da altre ricerche sull’argomento. Tuttavia, è necessario condurre ulteriori indagini di alta qualità per trarre conclusioni definitive sull’effetto di specifici modelli dietetici sull’incidenza di Covid.

In conclusione, una dieta “veg” ricca di verdure, legumi e frutta secca potrebbe offrire un inedito vantaggio nella lotta contro il Covid-19.

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