La Corte d’appello di Brescia ha respinto l’istanza di revisione del processo presentata dai legali del noto ginecologo Severino Antinori. Il medico era stato condannato a sei anni e mezzo di reclusione per aver prelevato gli ovociti da una giovane infermiera spagnola presso la Clinica Matris nel 2016.
I legali di Antinori, Tommaso Pietrocarlo e Gabriele Maria Vitiello, hanno riferito che il professor Antinori è profondamente sconcertato dalla decisione della Corte di Appello di Brescia. Nonostante la domanda di revisione fosse stata ritenuta ammissibile e nonostante la testimonianza di una collaboratrice del professor Antinori, che ha escluso qualsiasi ipotesi di violenza, la Corte ha sorprendentemente tradito le aspettative di verità.
“Il professor Antinori, sentendosi vittima di un ennesimo grave sopruso, inizierà lo sciopero della fame come segno di protesta e come unica forma di reazione possibile verso questo provvedimento ingiusto per dimostrare la sua innocenza”, hanno dichiarato i legali.
Il professor Antinori ha deciso di intraprendere uno sciopero della fame come forma di protesta contro la decisione della Corte di Appello. Questa è considerata l’unica reazione possibile per dimostrare la sua innocenza e sottolineare il suo profondo disagio per l’ingiustizia subita.
La richiesta di revisione del processo era stata avanzata sulla base della testimonianza di una collaboratrice del professor Antinori, che ha escluso qualsiasi ipotesi di violenza nel prelievo degli ovociti. Nonostante ciò, la Corte ha deciso di respingere l’istanza, lasciando il medico senza alternative se non quella di intraprendere uno sciopero della fame.
La decisione della Corte di Appello di Brescia ha suscitato polemiche e dibattiti sul caso del professor Antinori. La sua lotta per dimostrare la sua innocenza continua, nonostante le difficoltà incontrate nel sistema giudiziario.
In conclusione, la Corte di Appello di Brescia ha respinto la richiesta di revisione del processo del ginecologo Severino Antinori. Il professor Antinori ha deciso di intraprendere uno sciopero della fame come forma di protesta e per dimostrare la sua innocenza. La decisione della Corte ha suscitato polemiche e dibattiti sul caso, mentre il medico continua la sua battaglia legale.
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