Rimozione di oltre 200 alberi al Parco Botanico del Santa Maria della Pietà: ecco cosa è accaduto

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Rimozione di oltre 200 alberi al Parco Botanico del Santa Maria della Pietà: ecco cosa è accaduto - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 14 Settembre 2024 by Redazione

La recente operazione di rimozione di oltre 200 alberi dal Parco Botanico del Santa Maria della Pietà ha sollevato non poche polemiche. Questa decisione ha attirato l’attenzione di cittadini e rappresentanti politici, i quali si sono mobilitati per ottenere chiarimenti riguardo ai motivi e alle modalità di abbattimento delle piante. In questo contesto, la Commissione Ambiente e Trasparenza è tornata a riunirsi per fare chiarezza su una vicenda che suscita interrogativi e preoccupazioni.

I motivi degli abbattimenti: scelte necessarie o cattiva gestione?

Un intervento giustificato dall’ASL Roma 1

Secondo quanto dichiarato dall’ASL Roma 1, l’abbattimento di così tante alberature è stato giustificato come una misura urgente per la sicurezza e la salute pubblica. Le autorità sanitarie locali hanno evidenziato che gran parte degli alberi coinvolti si trovava in condizioni di deterioramento avanzato, con evidenti segni di sofferenza vegetativa e di superamento del proprio ciclo vitale. La rimozione è apparsa quindi come un’azione necessaria per prevenire eventuali incidenti e garantire la sicurezza dei visitatori del parco.

Le rivelazioni dei tecnici e la gestione del verde pubblico

Tuttavia, le dichiarazioni dei tecnici durante la riunione hanno sollevato ulteriori interrogativi. Domenico Naso, presidente della Commissione Trasparenza di Fratelli d’Italia, ha riferito che gli esperti hanno attribuito la causa principale degli abbattimenti a una cattiva potatura effettuata negli anni precedenti. Questo intervento inadeguato, secondo le ricostruzioni, ha compromesso la salute delle piante, rendendo inevitabile la loro rimozione. Un dato che ha spinto a chiedere una riflessione approfondita sulla gestione del verde pubblico nella città.

Richiesta di trasparenza: ex consiglieri e cittadini si mobilitano

La denuncia di una cattiva gestione e la richiesta di documentazione

Negli ultimi giorni, i former consiglieri Massimiliano Pirandola e Alessandra Casino hanno espresso la loro indignazione riguardo alla mancanza di informazione da parte delle autorità competenti. Hanno evidenziato come, dopo tre settimane di attesa, nessun documento ufficiale dalla Soprintendenza o le perizie agronomiche richieste siano stati forniti. La mancanza di trasparenza in un’operazione così delicata ha scatenato la reazione degli esponenti politici.

Un piano d’azione per il parco

Oltre alla richiesta di una maggiore trasparenza, gli esponenti di FdI hanno insistito sulla necessità di un piano d’azione chiaro, incentrato su un sistema di irrigazione automatica e su una pianificazione di potature più rispettose delle esigenze vegetative delle piante. Questo approccio, secondo loro, è fondamentale per prevenire situazioni simili in futuro e assicurare un ambiente naturale sano e rigoglioso.

Un futuro partecipato: il ruolo dei cittadini

L’auspicio di un incontro tra istituzioni e cittadini

I rappresentanti di Fratelli d’Italia hanno espresso il desiderio che venga organizzato un incontro tra le istituzioni e i cittadini, al fine di discutere insieme il futuro del Parco Botanico. In questo spazio, si potrebbe valutare come procedere per restituire al parco la sua funzione sociale e culturale, in modo aperto e partecipato. L’obiettivo è che il parco diventi un simbolo di pace e comunità, piuttosto che un luogo di isolamento e tristezza.

L’impegno per una sostituzione sostenibile

In risposta alle preoccupazioni sollevate, l’ASL Roma 1 ha garantito che tutte le alberature abbattute saranno sostituite. Tuttavia, i politici e i cittadini auspicano che il processo di sostituzione venga effettuato in maniera ben pianificata e in armonia con l’ambiente. La richiesta è chiara: evitare il ripetersi degli errori del passato, garantendo una gestione del verde pubblico che tenga conto delle reali necessità ecologiche e della flora locale.

Resta quindi da vedere quali saranno i prossimi sviluppi e come l’amministrazione intenderà rispondere alle legittime preoccupazioni espresse da cittadini e rappresentanti politici.

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