Ultimo aggiornamento il 3 Gennaio 2024 by Redazione
Hamas, Hezbollah e Iran: la reazione all’uccisione di Aroouri
Il governo libanese chiede a Hezbollah di non rispondere all’uccisione di Saleh al-Arouri, numero due di Hamas, da parte di Israele. Il ministro degli Esteri libanese, Abdallah Bou Habib, teme che una risposta possa scatenare una guerra regionale e destabilizzare ulteriormente la situazione già tesa. Tuttavia, il gruppo guidato da Hassan Nasrallah ha già dichiarato che il crimine non resterà impunito. L’Iran, principale sostenitore di Hezbollah, ha annunciato che ci saranno conseguenze.
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha condannato l’uccisione definendola un “crimine” contro la resistenza palestinese. Il ministro della Difesa iraniano, Mohammad-Reza Gharaei Ashtiani, ha accusato gli Stati Uniti di essere coinvolti nell’attacco. Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, ha definito le attività di Israele una minaccia alla pace e alla sicurezza.
Il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha sottolineato che il gruppo non sarà sconfitto e che l’uccisione di al-Arouri rafforza la loro determinazione. Si attende un discorso di Nasrallah nei prossimi giorni per conoscere la risposta di Hezbollah. Secondo l’analista Amal Saad, il gruppo sta valutando una risposta calibrata.
Israele si prepara a qualsiasi scenario ma evita di rivendicare l’azione
Le forze israeliane sono pronte a qualsiasi scenario e hanno raggiunto un alto livello di prontezza sia in difesa che in attacco, secondo il portavoce militare delle Forze di difesa israeliane (IDF), Daniel Hagari. Tuttavia, Israele non ha ancora rivendicato ufficialmente l’azione per dare a Hezbollah margine di manovra nella sua risposta. Hamas, Hezbollah e l’Iran accusano Tel Aviv e Washington per l’uccisione di al-Arouri. Un funzionario del Pentagono, parlando anonimamente al Washington Post, ha affermato che l’IDF è responsabile dell’attacco. Secondo una fonte di Hezbollah citata dal Washington Post, l’uccisione è avvenuta tramite un drone con tre razzi.
L’analista israeliano Aviv Bushinsky ha definito l’uccisione di Arouri “l’assassinio più grande in oltre un decennio” e ha sottolineato che Israele è responsabile. Eliminare la leadership di Hamas è uno degli obiettivi fondamentali di Israele, secondo l’ex consigliere di Benjamin Netanyahu. Gli analisti sostengono che le conseguenze di tali omicidi sono imprevedibili. La morte di un leader potrebbe portare a un cambio di strategia o addirittura a rinunciare alla violenza, ma potrebbe anche portare all’ascesa di un leader ancora più intransigente. L’uccisione di Arouri potrebbe mettere Israele di fronte a una guerra su due fronti, una situazione che aveva cercato di evitare in precedenza.
L’era Arouri e le conseguenze per Hamas
L’uccisione di al-Arouri rappresenta un “imbarazzo” per Hezbollah, dato che era considerato un “ospite personale” di Nasrallah a Beirut, secondo l’ex funzionario dell’intelligence israeliana e analista regionale Avi Melamed. La morte di Arouri potrebbe avere conseguenze significative per le operazioni in corso di Hamas, dato il suo ruolo di rilievo. Tuttavia, come afferma Melamed, “nessuno è insostituibile”.
Secondo il Jerusalem Post, l’uccisione di Arouri segna la fine dell'”era Arouri”, poiché rappresentava l’incarnazione dei privilegi terroristici di Hamas. La sua capacità di muoversi liberamente nella regione era un esempio di come il gruppo operasse apertamente. Hamas ha sfruttato il sostegno finanziario dell’Iran per le sue attività nella regione. Arouri era una parte fondamentale di questa macchina, riuscendo a creare reti in Turchia e, più recentemente, a Beirut per minacciare Israele.