Ritardi nei passaporti costano 300 milioni di ricavi - avvisatore.it
Dopo oltre un anno dall’inizio dell’allarme, la situazione per ottenere o rinnovare un passaporto in Italia rimane immutata, con tempi di attesa eccessivamente lunghi. Sei associazioni che rappresentano le imprese del turismo organizzato hanno sollevato nuovamente l’allarme, scrivendo una lettera al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, chiedendo un incontro urgente per affrontare la questione. Queste associazioni includono Astoi Confindustria Viaggi, Federazione Turismo Organizzato – Confcommercio (Fto), Fiavet – Confcommercio, Aidit Confindustria, Assoviaggi Conferscenti e Maavi Conflavoro Pmi. Nel biennio 2022-2023, le agenzie di viaggio e i tour operator hanno subito perdite di almeno 300 milioni di euro a causa dei ritardi nel rilascio dei passaporti, che hanno comportato la perdita di circa 167mila viaggi.
Sorgono dubbi sull’efficacia del sistema “Polis” gestito da Poste Italiane, che dovrebbe gestire il rilascio dei passaporti e delle carte d’identità elettroniche nei piccoli comuni. Le associazioni turistiche sottolineano che la carta d’identità non è sempre sufficiente per viaggiare e che i ritardi nella sua emissione sono simili a quelli dei passaporti. La situazione attuale è definita come mediocrità, con la necessità di trovare soluzioni rapide per evitare danni al settore turistico.
La gravità della situazione è confermata da un’indagine recente condotta a Reggio Emilia, che ha rivelato un presunto “percorso” accelerato e fraudolento per ottenere rapidamente i documenti di viaggio. Durante le indagini sono emersi 163 casi di procedure accelerate, che hanno portato a cinque indagati e al sequestro preventivo di una società e di 16.300 euro. Il presidente di Astoi, Pier Ezhaya, sottolinea l’importanza della velocità e fluidità nel settore del turismo, criticando gli ostacoli burocratici che causano danni significativi. Franco Gattinoni, presidente di Fto, evidenzia le complessità e le lunghe attese per ottenere un passaporto, mentre Domenico Pellegrino, presidente di Aidit Confindustria, critica il ritardo nell’adozione di soluzioni digitali e intelligenti presenti in altri Paesi europei.
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