Rivolta al carcere minorile di Casal del Marmo: tredici detenuti barricati e polizia in allerta

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Rivolta al carcere minorile di Casal del Marmo: tredici detenuti barricati e polizia in allerta - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 15 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi

I recenti eventi di protesta al carcere minorile di Casal del Marmo a Roma hanno sollevato preoccupazioni e hanno attirato l’attenzione della pubblica amministrazione. Dopo una serie di disordini che si sono susseguiti negli ultimi giorni, una ventina di detenuti ha dato vita a una nuova rivolta, appiccando fuoco a un materasso e successivamente barricandosi nella sala mensa. La situazione, che ha visto coinvolti diversi organi di polizia, evidenzia le criticità che affliggono il sistema penitenziario minorile italiano.

tensioni nel carcere minorile

La rivolta e il tentativo di incendio

Nella mattinata di domenica 15 settembre, attorno alle 13:30, il personale della polizia penitenziaria ha segnalato alla centrale operativa del 112 la situazione di emergenza all’interno dell’IPM di via Barellai. Alcuni detenuti hanno cercato di dare fuoco a un materasso come segno di protesta. Questo gesto ha innescato un’azione di emergenza, che ha visto l’intervento massiccio delle forze dell’ordine. Gli agenti dei carabinieri hanno cinturato l’area mentre il reparto mobile della polizia si è preparato a intervenire nel caso la situazione degenerasse.

In aggiunta, anche un’ambulanza del 118 e i vigili del fuoco erano presenti sul posto, pronti ad affrontare eventuali incendi. Secondo le prime informazioni, la tensione era palpabile fin dalla notte precedente, ma gli episodi di violenza non si erano manifestati in modo diretto fino a quel momento. La rivolta è solo l’ultimo capitolo di una serie di eventi preoccupanti che hanno colpito il penitenziario negli ultimi giorni.

una sequenza di disordini

Tre episodi di protesta in sette giorni

Questo atto di protesta arriva a una settimana esatta da altri scontri all’interno del carcere minorile, rendendo la situazione sempre più critica. La scorsa domenica, i detenuti avevano dato fuoco a due celle, provocando l’intossicazione di un’agente di polizia penitenziaria, che ha dovuto ricorrere alle cure mediche in ospedale. Nonostante i precedenti eventi, martedì scorso si sono verificati ulteriori disordini, con incendi in diverse aree della struttura e il ferimento di un detenuto, che è stato medicato in infermeria dopo aver accidentalmente ingerito del vetro.

Oggi, la terza rivolta in una settimana ha ulteriormente messo a nudo le persistenti problematiche all’interno del sistema penitenziario minorile. Secondo le dichiarazioni di Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria, i disordini stanno avvenendo in un contesto di continuo deterioramento delle condizioni di vita all’interno dell’IPM di Casal del Marmo. Le preoccupazioni riguardo alla gestione della sicurezza e delle condizioni di detenzione rimangono al centro del dibattito pubblico.

la reazione delle autorità e il sindacato

Richieste di intervento e riforma

Il segretario della Uilpa ha sollevato interrogativi sulla risposta del Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità di fronte alla crescente crisi all’interno delle carceri minorili. La preoccupazione principale è che, nonostante la situazione critica, non siano state intraprese misure adeguate per garantire la sicurezza e la gestione dei detenuti. De Fazio ha chiesto un’analisi seria della situazione e ha sottolineato l’urgenza di implementare azioni concrete per affrontare le criticità.

Inoltre, è emerso un tema rilevante: il mantenimento nel circuito minorile di detenuti fino a 25 anni d’età. Questa questione complicata solleva interrogativi sull’adeguatezza delle attuali strutture e sul modo in cui il sistema penale affronta le esigenze specifiche dei giovani. Secondo le dichiarazioni del sindacato, in assenza di interventi decisivi, la spirale di disordini potrebbe continuare senza fine.

La questione si fa sempre più critica, richiedendo un’attenzione immediata per garantire la sicurezza all’interno delle strutture penitenziarie e per evitare ulteriori eventi tragici, come riconosciuto dalle autorità. La situazione a Casal del Marmo rimane in evoluzione, e con essa il destino di un sistema che, al momento, appare in grave difficoltà.

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