Roma: assistenti pedonali per chi guida in stato di ebrezza o sotto l’effetto di stupefacenti

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Roma: assistenti pedonali per chi guida in stato di ebrezza o sotto l'effetto di stupefacenti - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 30 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi

A Roma sta per prendere forma un innovativo progetto che permetterà a chi è stato sorpreso a guidare in stato di ebrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti di riparare i propri errori diventando assistenti pedonali. Questo protocollo, promosso dall’ASVS , rappresenta una risposta concreta ai drammatici incidenti stradali che hanno colpito la capitale, con un focus particolare sulla sicurezza degli utenti più vulnerabili. Dopo un anno di incontri, l’iniziativa è pronta a diventare realtà.

La messa in prova per reati stradali

L’ASVS ha raggiunto un accordo con il Ministero della Giustizia nel 2018, consentendo l’attivazione di protocolli per la messa alla prova di chi commette reati legati alla circolazione stradale. Questa iniziativa si è dimostrata efficace e già attiva a Torino, dove il comune ha avviato il programma con successo. Come illustrato dalla vice presidente dell’associazione, Silvia Frisina, due assistenti pedonali torinesi hanno ricevuto riconoscimenti dal sindaco per il loro impegno nel soccorso di una donna in difficoltà. Questo modello di reperibilità e risposta alle emergenze stradali si intende ora replicare a Roma.

Il funzionamento della messa in prova

Il processo di messa in prova viene attivato principalmente su richiesta dei difensori legali degli imputati. Tuttavia, è necessario che ci siano accordi tra l’ASVS e i comuni, nonché con le forze di polizia locale, che saranno responsabili della formazione e supervisione delle persone coinvolte nel progetto. Sarà compito degli agenti di polizia locale garantire il corretto operato e la sicurezza sia degli assistenti pedonali sia dei cittadini che si avvalgono del loro supporto.

Il progetto per la capitale: un’emergenza da affrontare

La necessità di avviare un siffatto progetto a Roma è resa evidente dai dati allarmanti riguardanti gli incidenti stradali. Dall’inizio dell’anno, 35 pedoni hanno perso la vita sulle strade romane, tra cui recenti tragiche notizie come quella di Luciana Storini, deceduta dopo un lungo periodo in ospedale, e Bianca Rosa Corradino, investita a metà agosto. L’ASVS, guidata dalla volontà di confrontarsi con questa crisi, ha deciso di portare a Roma il progetto “Ruote ferme, pedoni salvi”, per affrontare l’emergenza degli incidenti stradali.

Chi sarà coinvolto nel programma

Il protocollo definirà i criteri di coinvolgimento per i partecipanti al progetto. Le persone affette da reati stradali, come la guida in stato d’ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, saranno le principali coinvolte. Anche automobilisti condannati per omicidio stradale, che abbiano scontato parte della pena, potranno essere integrati nel programma. Silvia Frisina sottolinea come i dati mostrino che tali programmi di messa alla prova possono ridurre significativamente la recidiva di questi reati.

Responsabili per la sicurezza stradale

Coloro che diventeranno assistenti pedonali avranno l’incarico di presidiare gli attraversamenti pedonali considerati più pericolosi. Muniti di paletta e pettorina, opera di facilitazione e deterrente, agiranno per migliorare la sicurezza dei pedoni. Sebbene non possano rivestire ruoli di vigilanza, il loro compito sarà quello di segnalare agli automobilisti di rallentare in prossimità delle strisce pedonali e di aiutare i pedoni ad attraversare in sicurezza. L’implementazione di questo progetto assume un contesto particolarmente significativo in vista del Giubileo del 2025, momento atteso in cui la città accoglierà milioni di visitatori e turisti, aumentando ulteriormente la necessità di garantire la sicurezza stradale a Roma.

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