Roma: l’Unione dei Comitati resta ferma contro il termovalorizzatore e lancia un appello alla Regione Lazio

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Roma: l’Unione dei Comitati resta ferma contro il termovalorizzatore e lancia un appello alla Regione Lazio - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 29 Luglio 2024 by Luisa Pizzardi

L’Unione dei Comitati contrari al termovalorizzatore di Roma continua la sua mobilitazione, spingendo per un intervento diretto delle istituzioni regionali. Dopo aver raccolto 13mila firme e presentato una petizione ai Camere e al Governo, i comitati si preparano a un nuovo passo, questa volta mirato a coinvolgere la Regione Lazio. La questione dell’impianto di incenerimento dei rifiuti è al centro di un acceso dibattito, con implicazioni che riguardano la salute pubblica e la gestione dei rifiuti nella capitale.

Mobilitazione a Garbatella e alla Pisana

Tappe della mobilitazione

Il 24 luglio, i membri dell’Unione dei Comitati si raduneranno a Roma per consegnare i documenti della petizione al presidente della Regione, Francesco Rocca, e al presidente del Consiglio regionale, Antonello Aurigemma. La giornata di mobilitazione si articolerà in due eventi principali: un presidio di protesta davanti agli uffici regionali a Garbatella, dalle ore 9.30 alle 11.00, seguito da un incontro alla sede della Regione Lazio a La Pisana, dalle 11.30 alle 13.00.

Durante queste manifestazioni, gli attivisti avanzano richieste che mirano a porre l’accento su questioni importanti come la tutela delle risorse idriche e l’applicazione della legge n. 13/2019, che riguarda la gestione dei rifiuti. L’intenzione è quella di ottenere un confronto diretto con le istituzioni, affinché si facciano portavoce delle preoccupazioni espresse nella petizione.

Un appello ai sostenitori

In vista della mobilitazione, i comitati hanno esteso un appello ai consiglieri regionali e ai sindaci dei comuni che si oppongono al termovalorizzatore, sottolineando l’importanza di una voce unita. La coordinazione tra le diverse figure politiche e sociali impegnate nella lotta contro l’inceneritore potrebbe risultare cruciale nell’influenzare le decisioni politiche future. I comitati sperano che la partecipazione a questo intervento possa contribuire a rafforzare la loro posizione e rispondere alle incertezze della popolazione riguardo agli effetti dell’impianto.

L’iter burocratico e le tempistiche del termovalorizzatore

Avanzamento del progetto

Nonostante le manifestazioni e i ripetuti appelli al dialogo, l’iter per la costruzione del termovalorizzatore continua. La fase burocratica è avanzata da maggio, quando sono stati aperti i documenti presentati da Acea Ambiente, l’unico soggetto che ha partecipato al bando per la gestione dell’impianto. Questo termovalorizzatore, che dovrebbe entrare in funzione nel 2027, è progettato per trattare 600mila tonnellate di rifiuti indifferenziati all’anno provenienti da Roma.

Le prossime fasi dell’iter

Al momento, il progetto di Acea è sottoposto a una valutazione di idoneità che comprenderà l’analisi tecnico-finanziaria, una conferenza di servizi e la Valutazione di impatto ambientale. L’intento delle autorità locali appare chiaro: completare tutti i passaggi burocratici entro la fine dell’anno. Tuttavia, il cronoprogramma depositato dal sindaco Roberto Gualtieri prevede che l’impianto non sia operativo in tempo per il Giubileo del 2025. Le stime indicano che i lavori di costruzione dovrebbero iniziare nell’autunno del 2024, con una durata prevista di circa due anni, portando così a un avvio operativo fra la fine del 2026 e l’inizio del 2027.

Questa situazione rappresenta un punto di tensione tra le autorità e i comitati civici, i quali continuano a sollecitare un’approfondita discussione sulle implicazioni ambientali e sociali del progetto.

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