Ultimo aggiornamento il 26 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi
La maison Saint Laurent continua a essere un’icona della moda femminile, adattando e reinterpretando l’archetipo della donna attraverso le visioni del suo direttore creativo, Anthony Vaccarello. La recentissima sfilata alla Paris Fashion Week ha messo in evidenza una figura femminile complessa e audace, che riflette le tensioni tra eleganza e audacia, un tema caro al fondatore Yves Saint Laurent.
L’emblema della donna Saint Laurent
Una figura complessa e seducente
Nella visione di Vaccarello, la donna Saint Laurent è molto più di un semplice modello: è una figura ricca di sfumature e contraddizioni. La scelta di presentare una donna che sfila in giacca e cravatta, abbinata a pantaloni e trench, rappresenta un equilibrio tra rigore e seduzione. Questo approccio è coerente con le affermazioni di Yves Saint Laurent, il quale sosteneva che “Io sono la donna Saint Laurent”. In questo contesto, la bellezza risiede non solo nell’aspetto, ma anche nell’atteggiamento che la donna porta con sé.
Bella Hadid, che ha sfilato per la maison, incarna perfettamente questo dualismo: il suo look grintoso e la postura disinvolta, con le mani sempre in tasca, riescono a trasmettere un’immagine di femminilità autorevole e audace. I suoi completi, che richiamano quelli tradizionalmente maschili, celano una sensualità sottile, mostrando come il confine tra maschile e femminile possa essere continuamente rinegoziato. Queste scelte stilistiche sono una chiara celebrazione della modernità e della forza della donna di oggi.
Muse d’ispirazione di Yves Saint Laurent
Un tributo alle icone femminili
In occasione della sfilata, Vaccarello ha deciso di rendere omaggio alle muse che hanno segnato la storia della maison, attribuendo nomi femminili a ciascun look presentato. Questo gesto non solo celebra l’eredità di Yves Saint Laurent, ma evidenzia anche quanto le donne abbiano influenzato il design e la visione della moda nel corso degli anni. Le icone del passato, come Catherine Deneuve e Loulou de la Falaise, sono state reinterpretate nella contemporaneità, conferendo un nuovo significato ai loro stili, mantenendo sempre viva l’essenza di Saint Laurent.
Ogni outfit racconta una storia, una memoria, un legame con il passato che viene reinterpretato alla luce delle nuove esperienze e percezioni di stile. Vaccarello dimostra così che la moda non è solo un’espressione di estetica, ma anche un racconto di vite, sogni e aspirazioni femminili. Questa ricerca di autenticità si traduce in una collezione ricca di riferimenti che vanno ben oltre il mero abbigliamento.
La scenografia mozzafiato e la visione artistica
Un allestimento che incanta
La sfilata di Saint Laurent non è stata solo un evento di moda, ma un’esperienza visiva straordinaria, fortemente voluta da Anthony Vaccarello. La scenografia ha giocato un ruolo cruciale nell’esaltare le creazioni presentate, con un allestimento che ha saputo unire il contemporaneo e il classico. Il cortile storico è stato abbellito da un volume lineare e scuro, mentre un oblo ovale ha aperto uno spiraglio verso il cielo notturno, creando un’atmosfera incantevole e quasi onirica.
Un altro elemento distintivo erano gli alti fregi dorati, che avvolgevano l’intero spazio dando vita a un’atmosfera calda e accogliente. Il caratteristico pavimento blu ha richiamato alla mente i famosi giardini di Yves a Marrakech, un luogo che ha caratterizzato non solo la sua vita ma anche la sua arte. Questa fusione di elementi architettonici e stilistici ha creato un contesto congeniale per una collezione che celebra il potere e la complessità della femminilità moderna.
L’abilità di Vaccarello nel coniugare moda e arte, esprimendo un concetto oltre la mera vestibilità, è un chiaro segno della direzione che la maison sta prendendo. La presentazione diventa così una composizione visiva, un’unione di intenti che tanto ha caratterizzato l’approccio di Saint Laurent nel corso della sua storia.