Ventiquattro presidenti dei Consigli Comunali di diverse città italiane hanno espresso la loro profonda preoccupazione per la situazione di Ilaria Salis, l’ex maestra elementare detenuta in un carcere di massima sicurezza a Budapest. Salis è accusata di aver aggredito due persone durante una manifestazione che commemora i soldati nazisti ungheresi deceduti durante l’assedio della capitale ungherese. Nonostante si sia sempre dichiarata innocente, rischia una pena fino a 24 anni di detenzione.
I presidenti hanno invocato un intervento immediato da parte delle autorità italiane, compreso il Governo nazionale, il Ministero degli Esteri e l’Ambasciata Italiana in Ungheria. Chiedono che si adoperino prontamente per garantire a Ilaria Salis un processo equo e una pena proporzionata al reato contestato. In particolare, si richiede di valutare la possibilità di applicare la misura degli arresti domiciliari in Italia, come previsto dalla normativa vigente. Questo sarebbe un passo fondamentale verso il rispetto dei diritti umani e della giustizia, che sembrano essere stati disattesi nel caso di Ilaria. Durante l’ultima udienza, infatti, è stata trasferita in aula legata mani e piedi, un gesto intimidatorio e brutale che va contro i principi della cultura europea e del rispetto delle garanzie processuali dello Stato di diritto.
Secondo i presidenti dei Consigli Comunali, l’intervento delle autorità italiane è cruciale per garantire un giusto processo a Ilaria Salis. Non possono più aspettare un giorno e non possono permettere che Ilaria rimanga in luoghi di detenzione dove i suoi diritti e le sue prerogative vengono calpestati. Come sottolineato da uno dei presidenti, “Il processo è già una pena, ma questo accanimento rischia di farlo diventare una vera e propria tortura”.
I presidenti dei Consigli Comunali che hanno sottoscritto il documento sono quelli di Roma, Catanzaro, Milano, Grosseto, Aosta, Bologna, Firenze, Trento, Trani, Genova, Campobasso, Ragusa, Imperia, Alessandria, La Spezia, Palermo, Lucca, Cosenza, Venezia, Chieti, Parma, Torino, Crotone e Napoli. La loro voce si unisce a quella di molti altri che chiedono giustizia per Ilaria Salis e la sua immediata liberazione.
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