Salmo: Frustrazione e polemiche su Instagram - Occhioche.it
Salmo, il famoso rapper sardo, ha recentemente espresso la sua profonda frustrazione riguardo alle piattaforme di streaming e ai social network. In un video pubblicato su Instagram, Salmo ha dichiarato di essere arrabbiato in particolare per due motivi: la mancanza di compensazioni economiche da parte delle piattaforme di streaming e la presunta censura subita sui social network.
Nel reel condiviso da Salmo, il rapper ha toccato varie tematiche, iniziando dalle piattaforme di streaming che, secondo lui, non remunerano adeguatamente gli artisti. Salmo ha espresso il suo disappunto affermando che, nonostante la musica sia ormai largamente accessibile in formato digitale, le piattaforme di streaming offrono compensazioni economiche irrisorie.
Inoltre, Salmo ha evidenziato le difficoltà incontrate nel promuovere la propria musica attraverso internet, lamentando restrizioni e blocchi imposti dalle stesse piattaforme di streaming. Il rapper ha sottolineato come la libertà di espressione artistica sia limitata da regole severe e da un controllo eccessivo sul contenuto pubblicato online.
Oltre alle critiche alle piattaforme di streaming, Salmo ha denunciato anche presunte azioni di censura da parte dei social network. In particolare, il rapper ha dichiarato di aver riscontrato problemi nella diffusione del suo ultimo brano su Instagram, segnalando la rimozione del video della canzone e l’assenza di risposte a richieste di chiarimento.
La situazione si è fatta ancora più tesa quando Salmo ha evidenziato la difficoltà di parlare liberamente di temi delicati, come la situazione in Palestina, senza incorrere in possibili bloccaggi da parte dei gestori dei social network. La critica principale di Salmo riguarda dunque una presunta limitazione della libertà di espressione e della creatività artistica in un contesto digitale sempre più regolato e controllato.
In conclusione, le dichiarazioni incendiarie di Salmo su Instagram hanno suscitato dibattiti e riflessioni sulla gestione delle piattaforme digitali e sulle politiche di censura online, sollevando interrogativi sul futuro dell’arte e della libertà di espressione nell’era digitale.
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