Ultimo aggiornamento il 22 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi
Due alpinisti provenienti da un paese sudamericano hanno vissuto un’esperienza drammatica sul Monte Rosa, dove sono stati salvati dal Soccorso alpino valdostano. I due protagonisti della storia si trovavano in difficoltà a una quota di 4.550 metri, mentre tentavano di raggiungere il rifugio Capanna Margherita. La vicenda mette in luce i rischi legati all’alpinismo e l’importanza del soccorso montano.
Il quadro generale dell’intervento di salvataggio
Nella serata di ieri, un terzo alpinista ha dato l’allerta dopo aver raggiunto il rifugio Gnifetti insieme ai suoi compagni. Mentre il gruppo si rifugiava al riparo, altri due alpinisti hanno scelto di continuare la loro ascesa, nonostante le avverse condizioni meteorologiche. Poco dopo aver intrapreso il cammino, gli alpinisti hanno perso ogni contatto. La chiamata di aiuto è scattata quando il terzo membro del gruppo, preoccupato per la loro assenza, ha deciso di avvisare i soccorsi alle 8.45.
Dopo un’attesa snervante, la situazione è stata peggiorata dalla mancanza di comunicazione. A mezzanotte e quarantacinque minuti, sono finalmente riusciti a inviare un messaggio tramite un dispositivo satellitare. In questo messaggio, i due alpinisti allertavano di essere in difficoltà e di aver scavato una buca nella neve per ripararsi dal freddo intenso. La loro posizione era vicina al rifugio, ma non riuscivano a proseguire.
Le operazioni di soccorso sul campo
Appena ricevuta la chiamata di emergenza, il Soccorso alpino valdostano ha immediatamente iniziato le operazioni di recupero. È stato interessante notare che, durante il coordinamento dell’operazione, non sono state registrate richieste di aiuto da parte dei soccorsi confinanti. Nonostante si trovassero in un’area vicina alla Svizzera, né il soccorso svizzero né quello piemontese avevano ricevuto segnalazioni riguardo a incidenti in quell’area.
In base alle informazioni disponibili e alla condizione climatica favorevole, i soccorritori valdostani hanno deciso di attivare la missione di ricerca e recupero in elicottero. L’elicottero è decollato e, dopo un’impegnativa missione di ricerca in quota, è riuscito a localizzare i due alpinisti. Alle 2.50 del mattino, sono stati avvistati e recuperati grazie all’uso del verricello.
Condizioni dei due alpinisti e la situazione meteo
Una volta riportati a terra, i due alpinisti sono stati trasportati in ospedale per una serie di accertamenti diagnostici. Fortunatamente, le loro condizioni non risultano gravi, ma la vicenda ha messo in evidenza come anche un’escursione apparentemente gestibile possa rapidamente trasformarsi in un’emergenza seria.
Dopo il salvataggio, la situazione meteorologica ha iniziato a deteriorarsi visibilmente, con condizioni di scarsa visibilità che, secondo quanto riferito dal Soccorso alpino valdostano, avrebbero reso impossibile ulteriori operazioni di recupero in elicottero. Questo aspetto sottolinea quanto sia cruciale la tempistica e la preparazione del personale di soccorso, che ha operato con grande professionalità per garantire la sicurezza degli alpinisti.
La storia di questi alpinisti è un monito sia per i professionisti che per gli appassionati di montagna: la natura è bella ma può essere spietata e sempre imprevedibile.