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San Felice Circeo: la strada delle Batterie chiusa da privati, il diritto all’accesso al mare compromesso

Le recenti chiusure della strada delle Batterie a San Felice Circeo sollevano preoccupazioni e indignazione tra i residenti e le associazioni locali. Non solo l’accesso al mare è stato negato ai cittadini, ma risulta impedito anche l’accesso a importanti beni storici e naturali di una zona che si contraddistingue per la sua bellezza paesaggistica. Questa situazione solleva interrogativi sulla gestione del patrimonio naturale e culturale della regione, facendo emergere la necessità di una maggiore vigilanza e intervento da parte delle autorità competenti.

Chiusura accessi: la protesta delle istituzioni

Le dichiarazioni di Federica Onori e Alessio D’Amato

La chiusura della strada delle Batterie è stata oggetto di una nota da parte della deputata di Azione Federica Onori e del Consigliere regionale del Lazio, Alessio D’Amato. Entrambi hanno evidenziato come tale misura rechi un danno significativo non solo ai residenti ma anche ai numerosi turisti che visitano la zona. La chiusura, avvenuta sotto la responsabilità dei proprietari delle ville, ha sollevato allarmi da tempo, poiché impedisce l’accesso a una delle principali attrazioni turistiche del Parco Nazionale del Circeo.

Nella loro comunicazione, Onori e D’Amato hanno sottolineato la necessità di un uso pubblico della strada, ricordando come il Parco Nazionale rappresenti un patrimonio collettivo e non un’area esclusiva per pochi privilegiati. La richiesta di tali esponenti è chiara: il diritto all’accesso e alla fruizione di beni pubblici deve essere preservato, e questa chiusura costituisce un’infrazione a tale principio.

Azioni legali in arrivo

In risposta a questa situazione, i rappresentanti politici hanno annunciato l’intenzione di presentare un’interrogazione ai ministri competenti. L’obiettivo è chiarire come il governo intenda affrontare il problema, nel contesto di un più ampio dibattito su come garantire che alcuni privati non possano negare l’accesso ai beni pubblici a tutta la comunità. Questa iniziativa mira a portare alla luce l’urgenza di un intervento normativo o di altre misure idonee a risolvere questioni di questo tipo, affermando il diritto di tutti i cittadini a godere della bellezza naturalistica e culturale della zona.

La reazione della comunità locale

Proteste e richieste da parte delle associazioni

Le associazioni locali hanno da tempo denunciato l’impossibilità per i cittadini di accedere a questa strada, avvertendo che le chiusure non solo limitano l’accesso al mare ma colpiscono anche l’interesse storico, culturale e ambientale dell’area. Queste organizzazioni, che operano per la salvaguardia dell’ambiente e della cultura locale, hanno avviato campagne di sensibilizzazione per informare il pubblico e richiedere intervento da parte delle autorità competenti.

Le manifestazioni di protesta hanno visto una partecipazione attiva da parte dei cittadini, i quali si sono uniti per chiedere una soluzione al problema. Non si tratta solo di una questione di accesso fisico, ma di un’indebolimento del legame della comunità con il suo patrimonio ambientale e culturale.

L’importanza della strada delle Batterie

La strada delle Batterie non è solo un collegamento al mare, ma rappresenta anche un frazionamento dell’identità locale e la memoria storica del territorio. Essa funge da accesso a luoghi di grande bellezza paesaggistica e storica che attraggono turisti e residenti e contribuiscono all’economia della zona. La limitazione dell’accesso mette a rischio non solo il futuro economico della comunità, ma minaccia anche la valorizzazione di un patrimonio che merita di essere fruibile da tutti.

La necessità di un intervento decisivo

Un futuro incerto senza misure di protezione

La situazione attuale della strada delle Batterie sottolinea la fragilità delle regole che dovrebbero governare l’accesso ai beni comuni. È indispensabile che le istituzioni si attivino per garantire il diritto di tutti i cittadini alla fruizione di un bene pubblico. L’assenza di misure concrete potrebbe trasformare questa problematica in un ciclo continuo di denunce e richieste, sollevando dubbi sulla capacità del sistema di tutelare i diritti della comunità.

La soluzione a questo problema non può essere solo temporanea; è necessaria una strategia a lungo termine che garantisca la protezione e l’accessibilità dei beni di interesse collettivo. Solo in questo modo si potrà evitare di tornare “punto e da capo” ogni volta che emerge la questione della chiusura degli accessi, garantendo così ai cittadini il giusto riconoscimento dei loro diritti.

La strada delle Batterie rappresenta quindi non solo un’accesso fisico ma un simbolo della lotta per la preservazione dei diritti collettivi, e l’urgenza di una risposta dalla parte delle istituzioni è più che mai necessaria.

Giordana Bellante

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