Ultimo aggiornamento il 8 Giugno 2024 by Luisa Pizzardi
Nel cuore della Puglia, in un piccolo comune della provincia di Brindisi, si sta scrivendo una pagina di storia della democrazia tutta al femminile. San Michele Salentino, con i suoi 6.200 abitanti, ha infatti deciso di affidare la guida di tutti i sei seggi elettorali allestiti per le Europee a figure femminili, dando vita a un esempio di partecipazione e inclusione che fa ben sperare per il futuro.
“San Michele Salentino, una democrazia rosa: tutti i seggi presieduti da donne”
“Un segnale di inclusione e partecipazione dal cuore della Puglia“
San Michele Salentino, piccolo comune della provincia di Brindisi, ha deciso di fare la storia, affidando la guida di tutti i sei seggi elettorali allestiti per le Europee a figure femminili. Una scelta che rappresenta un segnale forte di inclusione e partecipazione, e che fa ben sperare per il futuro della democrazia nel nostro paese.
Le donne al comando dei seggi sono tutte nominate dalla Corte di appello, e hanno un’età compresa tra i 40 e i 53 anni. La più giovane è Romina Cassano, 40 anni, mentre la più grande è Marina Cavallo, 53 anni. Le altre presidenti sono Antonella Torroni di 46 anni, Antonia Bruna di 50, Anita Rospi e Adriana Santoro entrambe 42enni.
Ma non è tutto: c’è anche una sezione completamente rosa, la numero due, dove oltre a presidente e segretaria, anche gli scrutatori sono donne. Una scelta che dimostra come la partecipazione femminile alla vita democratica del paese sia sempre più importante e significativa.
“San Michele Salentino, un esempio di democrazia al femminile”
“La partecipazione delle donne alla vita democratica del paese sempre più significativa”
San Michele Salentino ha deciso di fare la differenza, affidando la guida di tutti i seggi elettorali alle donne. Una scelta coraggiosa e lungimirante, che rappresenta un esempio importante di democrazia al femminile.
La partecipazione delle donne alla vita democratica del paese è sempre più significativa, come dimostrano i dati sull’affluenza alle urne e sulla presenza femminile nei consigli comunali, regionali e nazionali. E San Michele Salentino ha deciso di fare la sua parte, contribuendo a questo processo di inclusione e partecipazione.
Ma non si tratta solo di una questione di genere: affidare la guida dei seggi a figure femminili significa anche valorizzare le competenze e le capacità delle donne, riconoscendo loro il ruolo che meritano nella società e nella politica. Una scelta che fa onore a San Michele Salentino, e che dovrebbe essere presa come esempio da tutti i comuni italiani.
San Michele Salentino ha dimostrato che la democrazia può essere anche rosa, e che le donne possono essere protagoniste attive e consapevoli della vita democratica del paese. Una lezione importante, che ci auguriamo possa essere appresa e messa in pratica da tutti i cittadini e le istituzioni del nostro paese.