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Sananda Maitreya: dalle luci degli anni ’80 a Milano


Negli anni ’80, Terence Trent D’Arby ha conquistato il mondo della musica con il suo talento e il suo primo disco che lo ha reso celebre in tutto il mondo. Collaborazioni con grandi nomi come **Bruce Springsteen, Prince e George Michael lo hanno portato all’apice del successo. Tuttavia, a un certo punto della sua carriera decide di cambiare radicalmente, sia nella vita che nel nome. Dal 1995, l’artista americano si fa chiamare Sananda Maitreya e inizia una nuova avventura musicale come artista indipendente, trasferendosi a Milano.


Le riflessioni di Sananda Maitreya sul successo e la carriera

Sananda Maitreya guarda indietro ai suoi giorni di gloria come Terence Trent D’Arby e riflette sulla natura effimera del successo nel mondo della musica. Per l’artista, essere in cima alla montagna rappresenta un momento di chiarezza, in cui si rende conto che molte cose del mondo dello spettacolo sono superficiali e che è fondamentale rimanere fedeli a se stessi. La decisione di cambiare vita e nome è stata dettata dalla necessità di ritrovare un contatto autentico con la propria arte e con se stesso, lontano dalle pressioni del business e della fama.


Milano, la scelta di Sananda Maitreya

Milano è diventata la città scelta da Sananda Maitreya per dare nuova linfa alla sua carriera e alla sua vita personale. Attratto dalla cultura e dalla bellezza della città, l’artista ha trovato in Milano un luogo in cui radicare le sue esperienze e costruire il suo percorso artistico. Il legame con la città è diventato ancora più forte grazie alla presenza della moglie, nata proprio a Milano, e dei suoi figli, che hanno radici profonde nella metropoli italiana.


Sananda Maitreya, tra musica e spiritualità

Per Sananda Maitreya, la musica è una forma di espressione artistica profonda e significativa, che va al di là del semplice intrattenimento. L’artista riflette sul potere della musica di trasmettere emozioni e idee, sottolineando l’importanza di contribuire alla cultura musicale con sincerità e passione. La sua visione del divino come qualcosa di femminile e la sua fede nella magia come elemento creativo e ispiratore rimandano a una concezione più ampia della vita e dell’arte.


I consigli di Terence Trent D’Arby per i giovani artisti

Terence Trent D’Arby condivide la sua esperienza con i giovani artisti che cercano di emergere nel mondo della musica, sottolineando l’importanza dell’autenticità e della determinazione. Per l’artista, è fondamentale credere nella propria voce e nella propria musica, sforzandosi di comunicare con sincerità e passione. Inoltre, racconta un aneddoto emozionante su un concerto speciale a Londra, in cui ha avuto l’opportunità di suonare insieme a George Harrison e Don Henley, due icone della musica che hanno segnato la sua carriera.

Approfondimenti

    Terence Trent D’Arby è un cantante e compositore statunitense noto per il suo successo negli anni ’80. Collaborazioni con icone della musica come Bruce Springsteen, Prince e George Michael lo hanno reso celebre a livello internazionale. Nel 1995, decide di cambiare radicalmente vita e nome, diventando Sananda Maitreya. Questa trasformazione è stata motivata dalla ricerca di un contatto autentico con la propria arte e la sua identità, lontano dalle pressioni del mondo dello spettacolo.

    Sananda Maitreya si trasferisce a Milano, trovando nella città italiana un nuovo luogo in cui radicare la sua carriera e vita personale. Il legame con Milano è stato rafforzato dalla presenza della moglie, nata nella stessa città, e dei loro figli.
    L’artista riflette sulla musica come forma di espressione profonda e significativa, che va oltre il mero intrattenimento. La sua visione del divino come qualcosa di femminile e la sua fede nella magia come fonte di ispirazione evidenziano una visione più ampia della vita e dell’arte.
    Terence Trent D’Arby condivide con i giovani artisti l’importanza dell’autenticità e della determinazione nel mondo della musica. Racconta di un concerto a Londra in cui ha suonato insieme a George Harrison e Don Henley, due icone che hanno segnato la sua carriera.

Giordana Bellante

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