Ultimo aggiornamento il 16 Febbraio 2025 by Giordana Bellante
Carlo Conti, noto conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo, ha rilasciato dichiarazioni significative durante la conferenza stampa tenutasi il 16 febbraio 2025, a seguito della finale del festival. Conti ha parlato della sua possibile conduzione per l’edizione del 2026, lasciando aperta la questione. “L’azienda mi ha chiesto di divertirmi sul festival come direttore artistico per due anni, poi decideremo e deciderò”, ha affermato, sottolineando che la conduzione è un compito più semplice rispetto all’organizzazione delle cinque serate e alla direzione artistica.
Reazioni del pubblico e classifica finale
Durante l’incontro, Conti ha affrontato anche il tema delle **reazioni** del **pubblico** riguardo alla **classifica finale**, in particolare per l’esclusione di **artisti** come **Achille Lauro** e **Giorgia** dalla **top 5**. “Vi faccio notare che insieme ai **fischi** ci sono stati anche **boati** e **applausi** quando ho lanciato il **televoto** per la **cinquina finale**”, ha dichiarato. Secondo il conduttore, il festival ha dimostrato che le **reazioni** del **pubblico** fanno parte del suo **DNA**. Ha inoltre espresso una preferenza per l’**Ariston** di quest’anno rispetto a quello di anni passati, dove il **pubblico** sembrava più **passivo**. “Sono stato sorpreso anche io dai **risultati**, ma credo che la **standing ovation** per **Giorgia** valga più di un primo posto al **festival di Sanremo**. Il **tempo** è galantuomo”, ha aggiunto.
Conti ha anche commentato il suo **ruolo**, definito da alcuni come quello di un “normalizzatore”. “Non mi infastidisce questa definizione. Per me il festival è **baudiano**, perché **Baudo** ci ha insegnato a farlo in questo modo, con le sue **contraddizioni** e **polemiche**”, ha spiegato. Ha descritto il festival come un “meraviglioso **rito collettivo**”, sottolineando l’importanza della **buona musica** e sperando che alcune delle **canzoni** presentate possano rimanere nel **tempo**.
Il festival di Sanremo e la sua evoluzione
Il **festival di Sanremo**, che si è svolto quest’anno con grande partecipazione, ha visto un **mix** di **emozioni** e **reazioni** da parte del **pubblico**. **Carlo Conti** ha messo in evidenza come l’atmosfera di quest’edizione sia stata diversa rispetto a quella di anni precedenti, dove il **pubblico** era più **statico**. “Preferisco questo **Ariston**, dove il **pubblico** ha partecipato attivamente”, ha dichiarato, evidenziando l’importanza dell’**interazione** tra **artisti** e **spettatori**.
In un contesto di crescente **competitività** nel panorama **musicale** italiano, il festival continua a essere un punto di riferimento per **artisti** emergenti e affermati. Conti ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la **tradizione** del festival, pur adattandosi ai cambiamenti della **società** e dei **gusti musicali**. “Spero che almeno un po’ delle **canzoni** di questi festival possano restare nel **tempo**, allora sì che abbiamo vinto”, ha concluso, esprimendo la sua ambizione di portare avanti un’**eredità musicale** significativa.
Il ruolo di Carlo Conti nel festival
**Carlo Conti**, con la sua lunga carriera nel mondo dello **spettacolo**, ha saputo adattarsi e innovare nel corso degli anni. La sua visione per il festival è chiara: unire **tradizione** e **modernità**, mantenendo viva l’essenza di **Sanremo**. “Ho sempre fatto così, anche nel 2015 e 2016”, ha affermato, dimostrando una **continuità** nel suo approccio. La sua capacità di gestire le **polemiche** e le **contraddizioni** del festival è stata fondamentale per il suo successo come **direttore artistico**.
Conti ha anche parlato del suo desiderio di creare un festival che possa essere apprezzato da una vasta gamma di **pubblico**, dai **giovani** agli **adulti**. “È una **messa cantata** dove si possono inserire delle volte la **chitarra elettrica**, o l’**organo**”, ha spiegato, evidenziando la sua intenzione di rendere il festival un evento **inclusivo** e **variegato**. La sua **leadership** ha portato a un festival che non solo celebra la **musica**, ma anche la **cultura italiana** in tutte le sue sfaccettature.