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Sanremo 2025, Claudio Fasulo sottolinea l’unicità del festival targato Rai

Claudio Fasulo, vicedirettore dell’Intrattenimento Prime Time della Rai, ha seguito il Festival di Sanremo per un decennio, ma negli ultimi due anni si era limitato a monitorarlo attraverso il programma di Fiorello. Tuttavia, nel 2025, è tornato a ricoprire il ruolo di dirigente responsabile della kermesse musicale, esprimendo la sua soddisfazione per un rientro che non avrebbe potuto essere migliore, non solo per gli ascolti, ma anche per il lavoro di squadra svolto.

Un festival da ricordare

Fasulo ha descritto l’edizione di quest’anno come un “festival da incorniciare”, sottolineando che i risultati ottenuti vanno oltre le semplici cifre di ascolto. Con una media di share del 67,1% e un ascolto medio di 12,5 milioni di spettatori, si tratta della migliore performance dal 2000. Inoltre, la raccolta pubblicitaria ha superato i 65 milioni di euro, segnando un incremento dell’8,5% rispetto all’edizione del 2024. Questi risultati sono il frutto di un enorme lavoro di squadra, che ha visto la collaborazione di diverse aree della Rai, dal Prime Time ai telegiornali, fino agli artisti coinvolti. La serenità e la professionalità di Carlo Conti, sia come direttore artistico che come conduttore, hanno contribuito a creare un’atmosfera di armonia e collaborazione.

Il percorso professionale di Fasulo

Nato nel 1961 e laureato in economia e commercio, Fasulo ha iniziato la sua carriera nel mondo dei media come DJ. La sua avventura con la Rai è iniziata alla fine degli anni ’80, dove ha ricoperto vari ruoli, da autore a dirigente. È stato uno degli autori di “Ballando con le stelle” e ha portato la finale dell’Eurovision Song Contest su Rai1, precedentemente trasmessa su Rai2. Negli ultimi due anni, a causa del suo impegno con il programma di Fiorello, aveva seguito il Festival di Sanremo solo in modo indiretto. Quest’anno, il suo ritorno è stato accolto con entusiasmo, evidenziando come il festival sia stato un esempio di condivisione e collaborazione tra le diverse professionalità della Rai.

Innovazioni e sfide del festival

Fasulo ha messo in evidenza la complessità di gestire un festival con 29 cantanti in gara nel Teatro Ariston. Nonostante le richieste di cambiare location, ha difeso l’importanza dell’Ariston, considerato un marchio insostituibile. Quest’anno, grazie a nuove soluzioni tecniche e creative, gli spazi del teatro sono stati ottimizzati, e l’esperienza del festival è stata arricchita da eventi come il Dopofestival e il Suzuki stage. La trasformazione del festival durante la pandemia ha portato a un ampliamento degli orizzonti, con eventi che si sono svolti anche al di fuori del teatro, creando un forte impatto visivo e una collaborazione senza precedenti tra le varie aree della Rai.

Incidenti e polemiche

Nonostante il successo, non sono mancati imprevisti. Un episodio si è verificato durante l’esibizione di Bresh e Cristiano De André, quando un microfono ha smesso di funzionare. Fasulo ha spiegato che, in una serata con 145 artisti sul palco, è normale che ci siano problemi tecnici. Tuttavia, grazie alla puntualità di Conti, è stato possibile ripetere l’esibizione. Riguardo alle polemiche sul televoto, Fasulo ha notato che ogni anno sorgono discussioni, ma quest’anno il numero di votanti è aumentato, segnalando una maggiore partecipazione e meno compulsione nel votare, un segnale positivo per il futuro del festival.

Il futuro del festival di Sanremo

In merito al futuro di Carlo Conti, Fasulo ha commentato che potrebbe dedicarsi esclusivamente al ruolo di direttore artistico, ma ha anche sottolineato le sue capacità come produttore. Conti ha già dimostrato il suo valore in vari programmi e non è da escludere che voglia concentrarsi maggiormente su questo aspetto. Infine, la recente sentenza del Tar della Liguria, che ha messo in discussione il legame tra la Rai e il Comune di Sanremo, ha sollevato interrogativi sul futuro del festival. Fasulo ha risposto con ironia, affermando che nessuno potrebbe eguagliare l’esperienza della Rai in questo ambito, sottolineando l’importanza delle 75 edizioni già realizzate e la reputazione del festival a livello europeo e mondiale.

Luisa Pizzardi

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