Ultimo aggiornamento il 27 Febbraio 2024 by Luisa Pizzardi
Polemiche senza fine a Sanremo e Geolier si trova al centro dell’attenzione. L’avvocato dell’artista, Angelo Pisani, non ha esitato a presentare un esposto alla procura di Imperia, seguito da un altro invio alla procura di Roma.
I presunti abusi dei giurati famosi della sala stampa
In un comunicato, Angelo Pisani ha dichiarato: “Se la legge deve essere uguale per tutti, allora la Procura della Repubblica dovrebbe indagare anche sui due/tre ‘famosi giurati’ della sala stampa di Sanremo. Attraverso la televisione di Stato, amplificati dai canali Rai, hanno manipolato i voti e la classifica con Urla, dichiarazioni, insinuazioni e interviste. Hanno oltraggiato e discriminato non solo un giovane artista napoletano di 23 anni, ma anche tutti i telespettatori e cittadini della Campania”.
Le polemiche sulla mancanza di conoscenza degli artisti in gara
Successivamente, si è aggiunta un’altra vicenda: una giornalista, il cui nome inizialmente era sconosciuto, rivolgendosi a Geolier avrebbe detto: “Ma chi cavolo è?”. Questo commento farebbe pensare che tale giornalista partecipasse alla giuria della sala stampa senza nemmeno conoscere gli artisti in gara o, almeno, il cantante Geolier.
Ulteriori episodi di mancanza di professionalità e rispetto
Ancora, un giornalista non identificato avrebbe dichiarato in modo molto grave: “Non fateli più votare dalla Campania”. Inoltre, si è scoperto che una pubblicista di Pavia Uno Tv e Escodiradio.it, che ha ammesso di non conoscere l’artista ne le sue potenzialità, avrebbe detto: “Gli ho dato uno perché non potevo dargli zero”.
Offese ingiustificate alla comunità napoletana
Infine, il caso si è fatto ancora più serio quando una giurata, tramite un post su Facebook datato 9 febbraio 2024, ha continuato ad offendere i napoletani, suggerendo con disgusto: “Ma quante linee di call center ci sono a Napoli? Senza parole! Che vergogna! La sala stampa in rivolta”. E per concludere con forza, Pisani afferma: “Non si tratta solo di ipotesi di reato di istigazione all’odio razziale e di manifestazioni di bullismo, ma stiamo chiedendo giustizia”.