Un ex assessore regionale e l’ex direttore di un’agenzia regionale si trovano al centro di un’indagine per corruzione e turbativa d’asta legata a una gara d’appalto contestata. L’ex assessore, Alfonsino Pisicchio, arrestato insieme al fratello e attualmente ai domiciliari, ha risposto alle domande degli inquirenti sottolineando la propria estraneità rispetto ai fatti contestati.
La Procura accusa Pisicchio di aver manipolato una gara da 5 milioni bandita dal Comune di Bari per la riscossione dei tributi, favorendo la società di un imprenditore indagato. In cambio delle presunte pratiche illecite, l’ex assessore avrebbe ricevuto denaro e favori vari, tra cui pacchetti di assunzioni per familiari e politici. Anche il fratello di Pisicchio è stato arrestato nell’ambito dell’indagine, ma ha scelto di non rispondere alle domande degli inquirenti.
L’avvocato difensore del politico arrestato ha respinto le accuse sostenendo che Pisicchio si era limitato a segnalare persone in cerca di lavoro alla società vincitrice dell’appalto, senza coinvolgimento in eventuali attività illecite. Si prevede che nei prossimi giorni possa essere formalizzata la richiesta di revoca dei domiciliari per i fratelli coinvolti nell’inchiesta per presunta corruzione.
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