Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione
Il fenomeno dei giovani dipendenti dai social network
Un recente articolo de ‘La Stampa’ ha rivelato che nel nostro Paese esiste un preoccupante fenomeno di dipendenza dai social network, che coinvolge circa mezzo milione di giovani e giovanissimi. Questo problema è stato associato a un aumento dei disturbi mentali, che colpiscono non solo la generazione Z, ma anche quella Alpha, ovvero i nati dopo il 2012. Questi giovani sono spesso definiti “screenagers” a causa del tempo trascorso davanti agli schermi di pc, tablet e smartphone. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha commentato questa situazione definendola “una nuova emergenza sanitaria” e ha evidenziato la correlazione tra la dipendenza dai social e la diffusione dei disturbi alimentari, che causano oltre quattromila morti all’anno tra i ragazzi sotto i 24 anni. Schillaci ha sottolineato che questa dipendenza è diventata la prima causa di morte tra i giovani, definendola “una strage silente”. Il ministro ha anche sottolineato che i social network non devono essere demonizzati, ma utilizzati correttamente. Ha evidenziato che queste piattaforme offrono ai giovani strumenti per creare e mantenere relazioni interpersonali, ma è necessario prestare attenzione all’uso eccessivo.
Il ruolo dei social network nell’aggravare i problemi di relazione
Secondo il ministro Schillaci, i giovani che hanno difficoltà a relazionarsi sono particolarmente vulnerabili alla dipendenza dai social network. Questo è dovuto al cambiamento di strategia dei nuovi social network, come Tik Tok, che utilizzano algoritmi segreti per proporre video e contenuti che trattenere gli utenti davanti allo schermo anziché promuovere la condivisione con gli altri. Schillaci ha sottolineato che questa situazione può amplificare i problemi già esistenti, come i disturbi alimentari, e ha chiesto maggiore trasparenza alle grandi piattaforme sui loro algoritmi e sulle modalità di selezione dei contenuti. Tuttavia, il ministro ha anche sottolineato che vietare l’uso dei social network non è la soluzione, poiché i divieti possono essere facilmente aggirati e perché è importante promuovere l’autostima, il rispetto di sé e il senso critico nei confronti dei messaggi e delle immagini mediatiche.
Proposte per affrontare la dipendenza dai social network
Il ministro Schillaci ha proposto alcune misure per affrontare il problema della dipendenza dai social network. Ha suggerito l’introduzione di avvisi “pop-up” che avvertano gli utenti quando superano un certo limite di tempo di utilizzo dei social media. Secondo recenti studi britannici, questo limite potrebbe essere superato dopo due ore di utilizzo. Schillaci ha citato un sondaggio secondo cui il 70% dei giovani sarebbe favorevole a un sistema di autospegnimento. Tuttavia, il ministro ha sottolineato che non è necessario vietare l’uso dei social network, ma piuttosto informare e consigliare i giovani sulla dipendenza dai social media. Inoltre, Schillaci ha evidenziato l’importanza di promuovere modelli estetici realistici, evidenziando quando le immagini di corpi perfetti sono state ritoccate con Photoshop. Infine, il ministro ha sottolineato l’importanza di educare i giovani all’uso sicuro dei social network nelle scuole, coinvolgendo insegnanti, genitori e istruttori sportivi.
Queste proposte del ministro Schillaci rappresentano un primo passo per affrontare il problema della dipendenza dai social network e dei disturbi mentali ad essa correlati. È necessario un impegno congiunto da parte delle istituzioni, delle piattaforme dei social media e della società nel suo complesso per garantire un uso consapevole e sicuro dei social network, proteggendo la salute mentale dei giovani.