Il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha concluso la manifestazione dei pensionati a Roma sottolineando l’importanza dello sciopero come diritto fondamentale dei lavoratori. Secondo Landini, la precettazione del recente sciopero generale è stata una violazione della Costituzione, poiché lo sciopero non è un diritto dei sindacalisti, ma un diritto delle persone singole. Landini ha affermato che mettere in discussione questa libertà significa mettere in discussione la democrazia e la libertà dei cittadini di utilizzare il proprio diritto di sciopero. Ha anche sottolineato che questa decisione va di pari passo con l’attacco in corso al contratto nazionale di lavoro.
Landini ha ribadito che la Cgil non ha intenzione di abbassare la testa di fronte a queste sfide. Ha sottolineato che il problema non è aspettare che passi la notte o che cambi il governo, ma che il momento di agire è adesso. Landini ha sottolineato che la battaglia per difendere la Costituzione non è solo una questione di difesa, ma anche di pratica. Ha esortato i lavoratori a non avere paura e a trovare il coraggio di lottare per i propri diritti.
Landini ha respinto le critiche secondo cui la Cgil sta facendo politica, affermando che fare politica non significa rispondere a un interesse privato, ma rappresentare l’interesse generale del Paese e mettere al centro le condizioni di vita delle persone. Ha criticato il governo per prendere soldi dai lavoratori e dai pensionati, sottolineando che il Paese ha un’enorme evasione fiscale e profitti senza precedenti, ma il governo preferisce prendere soldi dai lavoratori e dai pensionati anziché tassare i profitti finanziari e immobiliari. Ha anche criticato i tagli al reddito di cittadinanza, che colpiscono i più poveri.
I pensionati Cgil sono scesi in piazza a Roma per protestare contro la manovra del governo. Lo slogan principale della manifestazione è stato “Ci avete rotto le tasche”, che esprime il malcontento dei pensionati riguardo alla politica economica del governo. Le richieste dei pensionati includono aumenti delle pensioni, l’estensione dei benefici della 14esima mensilità, il rifiuto del blocco della rivalutazione e la difesa del sistema sanitario pubblico. I pensionati si oppongono anche al dirottamento delle risorse verso il settore privato a scapito delle liste di attesa e della non autosufficienza, e hanno espresso preoccupazione per il conflitto israelo-palestinese.
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